rotate-mobile
Cronaca

Al via l’edizione 2019 della Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico

“Ciò che oggi ci mette in difficoltà – afferma don Appi - è l’ingresso, fra i mezzi di comunicazione, dei cosiddetti “social”."

Al via l’edizione 2019 della Scuola diocesana di formazione all'impegno sociale e politico. Coordinati da don Franco Appi, per sei lunedì consecutivi, dalle 20.45 alle 22.30, nella Sala Melozzo della parrocchia della SS. Trinità, in piazza Melozzo 8/10, gli incontri svilupperanno un tema assolutamente attuale: “La Comunicazione Politica”. Il primo appuntamento è per lunedì con don Ivan Maffeis, direttore Ufficio nazionale Comunicazioni Sociali della CEI, che relazionerà sul tema “Formazione e funzione dell’opinione pubblica, Contributo dei settimanali diocesani”. Se il 18 marzo, il professor Giovanni Tassani, scrittore e saggista forlivese, parlerà de “La comunicazione politica dalla guerra 1915-18 in avanti - La fondazione de “Il Momento”, il 25 marzo toccherà al direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio relazionare su “Il Quotidiano e la Politica”.

Dopo l’ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata, Leonardo Becchetti, che lunedì 1° aprile parlerà de “I social network e la politica”, sarà don Antonio Sciortino, già direttore di Famiglia Cristiana, a parlare lunedì 8 aprile, su “Ruolo della stampa confessionale nella formazione della coscienza politica”. L’ultima tappa, il 15 aprile, sarà una Tavola rotonda con i giornalisti delle testate locali (Il Resto del Carlino – Il Corriere di Romagna – Forlì Today) sulla comunicazione politica a Forlì. “Il tema di quest’anno - dichiara il direttore del Centro per la Pastorale sociale e del lavoro e de Il Momento, don Franco Appi - nasce dall’occasione del centenario de Il Momento, il nostro settimanale diocesano, ma anche dall’eccesso di comunicazione distorta in questo ambito e non solo”. Si sa: a forza di divulgare notizie infamanti, qualcosa rimane sempre: è una malattia della politica e una disgrazia per la democrazia. “La stampa e i mezzi di comunicazione – s’interroga il sacerdote - possono essere davvero considerati “il quarto potere”, come avveniva nella versione italiana di un famoso film di Orson Welles del 1941?”. La democrazia, per essere partecipativa, ha bisogno che il potere della comunicazione sia del tutto indipendente, così che possa crescere una opinione pubblica libera, in grado di svolgere un’azione di controllo.

“Ciò che oggi ci mette in difficoltà – continua don Appi - è l’ingresso, fra i mezzi di comunicazione, dei cosiddetti “social”. Attraverso questi, l’individuo pensa di poter superare la massificazione che spersonalizza e rende insicuri e isolati. Vogliamo uscire dalla situazione di etero diretti e di solitari nella folla e cadiamo nella finzione di essere protagonisti, mentre rimaniamo isolati e manipolati; ciò che i corpi intermedi cercavano di impedire”. Nella politica, la facilità di strumentalizzazione cresce quanto più il mezzo è nuovo. “Il fine della nostra scuola – conclude il sacerdote - è quello di fornire gli strumenti per verificare la veridicità delle notizie attraverso l’esame dei mezzi e l’incrocio delle fonti, la competenza e la credibilità dei docenti e il libero confronto dei partecipanti”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Al via l’edizione 2019 della Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico

ForlìToday è in caricamento