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Cronaca Forlimpopoli

Tensostrutture come aule, laboratori al circolo e al cinema e lezioni all'americana: l'Artusi riparte con tante novità

Tre tensostrutture riscaldate prese a noleggio, laboratori di cucina al circolo Endas e aula magna in una sala del Cineflash: è così che si prepara alla ripartenza l'istituto superiore di Forlimpopoli “Artusi”

Tre tensostrutture riscaldate prese a noleggio, laboratori di cucina al circolo Endas e aula magna in una sala del Cineflash: è così che si prepara alla ripartenza l'istituto superiore di Forlimpopoli “Artusi”, che mette assieme l'Istituto professionale Alberghiero e il Liceo delle Scienze Umane. Questa scuola è quella che sul territorio ha i maggiori problemi. Circa la metà del plesso scolastico è inagibile dal 2017, secondo quanto spiegato dalla Provincia, ed è in corso un cantiere che, però, terminerà solo nel 2021. In questa situazione di ristrettezza di spazi, si aggiunge ora anche la necessità di riorganizzarli per renderli sicuri dal punto di vista del Covid e del necessario distanziamento personale.

A meno di due settimane dall’avvio ufficiale del nuovo anno scolastico, diversi sono ancora i nodi da sciogliere e le criticità da risolvere per un ritorno sui banchi in sicurezza. Li spiega Mariella Pieri, dirigente scolastico dell' “Artusi” di Forlimpopoli, anch’esso alle prese con le ultime fasi della riorganizzazione che precedono il suono della prima campanella. 

Mariella Pieri, come si è preparato l’Istituto Artusi alla delicata fase della ripartenza?
“Il primo dato che intendo sottolineare riguarda la specificità del nostro Istituto, che ben prima dell’emergenza sanitaria si è trovato ad affrontare i noti problemi legati all’edilizia scolastica, problemi che hanno reso necessari lavori di consolidamento strutturale, tuttora in corso, che avevano già compromesso l’agibilità di diversi locali dell’edificio ospitante l’Istituto Alberghiero. Pertanto, stiamo vivendo una situazione straordinaria nello straordinario, una vera e propria emergenza nell’emergenza. Tuttavia, malgrado le numerose criticità provenienti da più fronti, la nostra scuola non si è mai fermata, dimostrando di voler affrontare questa doppia sfida con tutto l’impegno e la solerzia possibili. Sono stati verificati gli spazi disponibili in rapporto alle classi e alla consistenza numerica delle stesse e si è cercato di reperirne altri, in stretta collaborazione con gli enti locali e ad altre realtà del territorio”.

Qual è stata la scelta finale? 
“Inizialmente, era stata ipotizzata la necessità di sdoppiamento delle classi più numerose, con doppi turni alternati mattutini e pomeridiani, ma, fortunatamente, alla luce degli ultimi sviluppi, la situazione appare più promettente. Nelle ultime settimane, infatti, si è concretizzata l’opportunità di noleggiare, con il contributo degli enti locali, tre tensostrutture riscaldate che saranno presto allestite nel cortile della sede centrale e diventeranno aule per ospitare le classi, in particolar modo quelle più numerose, senza perciò dover ricorrere alla divisione in gruppi di lavoro. Questo offre, quindi, la possibilità a tutti i nostri studenti di tornare in aula in presenza, con un rinnovato spirito di fiducia e in piena sicurezza, e soprattutto assicurando loro le ore canoniche del piano di studi, ossia 32 per l'Alberghiero su cinque giorni settimanali, 27 per il biennio del Liceo delle Scienze Umane su cinque giorni settimanali e 30 per il triennio del Liceo delle Scienze Umane su sei giorni settimanali”.

Essendo il vostro un Istituto professionale, fondamentali sono le attività pratiche. Come vi siete organizzati su questo fronte?
“Le attività di laboratorio sono state quelle maggiormente penalizzate durante la didattica a distanza dello scorso anno. Per garantire la piena sicurezza, data la numerosità delle classi terze, quarte e quinte, si è reso necessario dividere le classi in due gruppi durante i laboratori di sala e cucina, comportando da un lato la richiesta di organico aggiuntivo per tali materie e dall’altro la necessità di avere più spazi a disposizione. Perciò, sono stati presi accordi con il circolo Endas “G. Mazzini” di Forlimpopoli per creare un laboratorio di cucina e di sala aggiuntivi ai tre laboratori di cucina e i due laboratori di sala già presenti in sede centrale. Un altro spazio alternativo che abbiamo reperito, sempre con il sostegno degli enti locali, è una delle sale del Cineflash, sulla Via Emilia all’ingresso di Forlimpopoli, dove poter organizzare in presenza le riunioni collegiali e gli incontri con le famiglie”.

Oltre alle novità di carattere logistico, ne avete previste altre riguardanti l’organizzazione della didattica?
“Grazie agli sviluppi positivi delle ultime settimane, si conferma la modulazione oraria classica in unità da 60 minuti, la stessa adottata anche lo scorso anno, a cui si aggiungono alcuni ingressi scaglionati, alla prima e seconda ora, per evitare il più possibile gli assembramenti. In più, altra importante novità di quest’anno sarà l’organizzazione della didattica per ambienti di apprendimento, un nuovo modo di fare scuola, che trova nei paesi del Nord Europa e in America già piena applicazione da anni, con ottimi risultati sull’organizzazione, sulla didattica e sull’apprendimento. In particolare, gli alunni avranno a disposizione il cambio ora o l’intervallo per raggiungere l’aula tematica dell’ora successiva e, durante gli spostamenti, dovranno sempre indossare la mascherina e portare con sé i propri effetti personali. L’organizzazione per ambienti di apprendimento, inoltre, si rivela particolarmente funzionale in questo momento, in quanto il numero di aule necessarie per ospitare le classi è sensibilmente ridotto”. 

Pronti a ripartire quindi..
“Tutti noi non vediamo l’ora di accogliere gli studenti di nuovo in classe con ritrovato ottimismo, positività e speranza, e per questo continuiamo a lavorare al meglio delle nostre forze per garantire un’atmosfera, per quanto possibile serena, consapevoli dell’estrema complessità di questo momento storico, che impone ai docenti anche un nuovo modo di stare a scuola e di fare scuola”.
 

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