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Cronaca

La scuola ai tempi del coronavirus: "I docenti si sono messi in gioco"

"L'impegno da parte di tutto il personale è costante, sia da un punto di vista didattico, ma soprattutto dal lato umano, in una realtà abituata a relazionarsi con alunni provenienti da tutta Italia"

"I docenti si sono messi in gioco sfidando le proprie capacità e andando oltre alle loro pratiche didattiche tradizionali". La professoressa di italiano Catia Villa, dell'Istituto di Istruzione Superiore Baracca di Forlì, racconta come la scuola sta affrontando questi momenti sospesi dal virus. "In quella che è una vera emergenza nazionale, l'istituzione scolastica appare come un faro in grado di illuminare a distanza le giornate di tanti adolescenti costretti a vivere una situazione senza precedenti in cui, oltre alla consapevolezza della criticità del momento, pesa la lontananza dai compagni, dagli amici, dalla normale quotidianità", spiega Villa.

"È così  che la scuola scende in campo mettendo in atto tutte le strategie possibili per cercare di offrire ai propri studenti un'anormale normalità - prosegue la docente -. L'Istituto di Istruzione Superiore Baracca di Forlì, fin dai primi giorni di sospensione dell'attività didattica, ha attinto a tutte le sue risorse, umane e non, per sviluppare una modalità che consentisse il proseguimento del processo di apprendimento degli alunni; in breve tempo è  stato predisposto un piano di attività  on line in  grado di raggiungere tutti gli studenti di ambo i plessi, Itaer di Forlì e Ipsia di Galeata, anche grazie alle disponibilità di comodato d'uso di pc offerte dalla Dirigente Maura Bernabei, tramite le piattaforme presenti in rete e in maniera calibrata, tale da non pesare troppo sulle già difficili condizioni in cui si trovano a vivere ragazzi e famiglie".

"È chiaro che tutte le componenti dell'istituto sono coinvolte  in un sistema didattico che più che essere un percorso conoscitivo, cerca di mantenere attiva la rete della scuola, quella fatta di sostegno, contatto, supporto, la scuola che è anche aggregazione e confronto costante tra alunni e con gli insegnanti - continua la professoressa -. La scuola è il collante sociale, la barriera contro un'abitudine alla solitudine che rischia di cronicizzarsi, ecco che l'obiettivo dei docenti é proprio quello di dimostrarsi sempre presenti a rispondere alle esigenze di famiglie e  alunni, mantenendo  un contatto tramite videolezioni in diretta, scambio di email, chat o una semplice telefonata".

"L'impegno da parte di tutto il personale è costante, sia da un punto di vista didattico, ma soprattutto dal lato umano, in una realtà abituata a relazionarsi con alunni provenienti da tutta Italia - conclude -. Dopo tutto anche i docenti si sono messi in gioco sfidando le proprie capacità e andando oltre alle loro pratiche didattiche tradizionali; si tratta di una sfida per tutti, ma la collaborazione è altissima e alunni, famiglie, docenti e tutto il personale non vedono l'ora di tornare in aula: la tecnologia è  più che mai essenziale adesso, ma la scuola è quell'abbraccio quotidiano che ora manca più che mai".

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