rotate-mobile
Cronaca

Sentinelle in piedi in cento città, anche Forlì si mobilita

Per il resto, la manifestazione proporrà il copione già rappresentato 273 volte in meno di due anni, con oltre 40mila persone in piazza: i partecipanti staranno in piedi per un'ora, uno accanto all'altro in silenzio, leggendo un libro

E’ ufficiale: c’è anche Forlì fra le 100 città italiane che sabato 23 maggio, alle 17, ospiteranno la singolare protesta delle Sentinelle in Piedi. L’evento, giunto alla seconda edizione forlivese dopo l’esordio del 13 dicembre scorso, non si terrà più all’imbocco di via delle Torri, sotto l’austera mole del Palazzo degli Uffici Statali, ma nella stessa piazza Saffi. Per il resto, la manifestazione proporrà il copione già rappresentato 273 volte in meno di due anni, con oltre 40mila persone in piazza: i partecipanti staranno in piedi per un’ora, uno accanto all’altro in silenzio, leggendo un libro.

Se nel dicembre scorso l’alzata di scudi era tesa a “risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico. Ritti, silenti e fermi, vegliamo per la libertà d’espressione” (lo stesso papa Francesco ha parlato di dittatura gender, n.d.r.), stavolta nel mirino dei protestatari silenziosi c’è un provvedimento ben preciso, il disegno di legge della parlamentare Pd Monica Cirinnà sulle cosiddette “unioni civili”. “Sai – si legge nel manifesto pubblicato sul sito ufficiale https://sentinelleinpiedi.it/ - che in Italia a breve le unioni fra persone dello stesso sesso saranno in tutto e per tutto equiparate al matrimonio? Sai che presto nel nostro paese un bambino potrà essere cresciuto da due uomini o due donne, deliberatamente privato del papà, della mamma o di entrambi? Sai che presto sarà legale la pratica dell’utero in affitto, che consiste nella produzione di bambini ad uso e consumo dei desideri degli adulti?”. E non è finita: “Sai che nelle nostre scuole si insegna ai bambini che possono sentirsi maschi o femmine indipendentemente dal proprio corpo? Lo stabilisce il ddl Fedeli per “l’insegnamento dell’educazione di genere” depositato in Senato”.

La nascita ufficiale in Italia delle Sentinelle in Piedi coincide con la presentazione in Parlamento del disegno di legge Scalfarotto per il contrasto dell’omofobia e della transfobia, già approvato dalla Camera e tutt’ora in discussione al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, non specifica cosa s’intenda per omofobia, lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione. “La nostra – si legge sempre su https://sentinelleinpiedi.it/ - è una rete apartitica e aconfessionale perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica; il nostro non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza che non può escludere nessuno, perché riguarda la coscienza di ogni uomo”. In molte città italiane, l’iniziativa delle Sentinelle è stata ferocemente contestata fino all’aggressione vera e propria. Il forte contrasto dialettico è visibile anche su “facebook”, nel profilo “Sentinelle in Piedi – Forlì”, laddove è già comparso l’epiteto più ricorrente in queste occasioni: “Omofobi”.

“Non abbiamo un avversario – continua il sito ufficiale - e nemmeno una squadra da sconfiggere, noi siamo in piazza per la libertà nostra e di tutti, siamo in piazza per svegliare le coscienze, anche quelle di chi ci contesta. Il nostro unico nemico si chiama menzogna, inganno, bugia. Nostra antagonista è la cultura che vuole rispondere ai desideri del cuore con soluzioni preconfezionate, sprazzi di emozioni effimere, diritti costruiti ad arte per dare l’illusione della felicità e così tenere a bada l’uomo (…) Si può ridurre un uomo ad un comportamento? Noi riteniamo di no. Tra i nostri principali contestatori ci sono molte sigle e molti attivisti cosiddetti “Lgbt” che, col pretesto di tutelare una determinata categoria di persone, di fatto rendono concreta la prima vera discriminazione, autoriducendosi. Non è forse discriminare dividere le persone in categorie? Avanti sentinelle, a difesa della libertà di espressione, affinché sia sempre possibile in Italia difendere il diritto dei bambini ad avere un padre ed una madre!”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sentinelle in piedi in cento città, anche Forlì si mobilita

ForlìToday è in caricamento