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Cronaca

Sequestrati beni per 3 milioni: dichiarava una pensione di invalidità di 286 euro

Si tratta di una misura di prevenzione patrimoniale del sequestro, con successiva confisca: nel mirino beni immobili e due auto (una Mercedes ed un'Audi A3) e quattro conti correnti

Percepisce una pensione di invalidità di 286 euro, ma disponeva di beni per circa 3 milioni di euro. I militari della Guardia di Finanza di Forlì, coadiuvati dai Carabinieri, hanno eseguito un sequestro disposto dalla Procura a carico di un 56enne di origine calabrese, ma residente della città mercuriale. Si tratta certamente di uno dei primi casi, se non il primo, in Italia di applicazione della nuova normativa a contrasto alla criminalità organizzata prevista dal D.lvo 159/2011 anche a soggetti che sistematicamente evadono il fisco e che, per loro connotazione si rendono socialmente pericolosi in quanto vivono abitualmente con proventi di attività delittuose.

E’ con tale innovativa applicazione della norma in menzione che il Procuratore della Repubblica, Sergio Sottani, ha richiesto ed ottenuto dal Tribunale civile e penale di Forlì- sezione Misure di Prevenzione, l’adozione della Misura di Prevenzione Patrimoniale del sequestro anticipato nei confronti di un soggetto proveniente da Vibo Valentia e residente da diversi anni a Forlì. I finanzieri, dopo aver ricostruito l’elevato tenore di vita e la posizione reddito –patrimoniale di tale soggetto (e di tutte quelle persone a lui vicine che fittiziamente risultavano intestatari di beni mobili ed immobili di ingente valore) che era nullo rispetto alle poche centinaia di euro dichiarate al fisco, hanno segnalato lo stesso alla Procura della Repubblica di Forlì, che ha adottato i relativi i provvedimenti cautelativi patrimoniali per un complessivo valore di circa 3.000.000 di euro.

Maxi sequestro da 3 milioni di euro

L’attività investigativa, corroborata anche da precedenti indagini eseguite dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Forlì e confermata dai numerosi avvisi di accertamento nel frattempo emessi dall’Agenzia delle Entrate di Forlì- Cesena, ha portato a ricostruire in capo al soggetto calabrese una sistematica evasione fiscale realizzata mediante la compravendita di beni d’arte e di lusso e con la compiacenza di persone a lui vicine nel ruolo di prestanome. Numerosi conti correnti, auto di lusso (Mercedes CL500, AUDI Q3) ma, soprattutto, beni immobili, di cui uno di elevatissimo valore e pregio (circa 1000 metri quadrati di superficie del valore prudenziale di oltre 2.300.000 euro) ubicato nel centro storico di Forlì, sono stati sottoposti a sequestro ed affidati ad un Amministratore giudiziario nominato da Tribunale.

L’attività nel suo complesso ha portato alla luce un’intricata rete di operazioni di compravendita di oggetti di lusso ed opere d’arte (soprattutto quadri d’autore di ingente valore) effettuata da soggetti sconosciuti al fisco che, attraverso tali commerci, generano un rilevantissimo flusso di denaro, molto spesso “in nero”, che può essere oggetto, oltre che dei tradizionali provvedimenti di sequestro patrimoniali disposti dalla magistratura, anche dei nuovi strumenti normativi previsti dalla legislazione antimafia, con indubbia efficacia anche nella lotta all’evasione ed all’illegalità.

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