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Cronaca

Una serata su don Milani profeta della non violenza e dell’obiezione di coscienza

Al saluto del sindaco di Forlì Davide Drei seguiranno le testimonianze di alcuni forlivesi, laici e cattolici, che hanno fatto obiezione di coscienza al servizio militare seguendo l’invito e la proposta dello stesso profeta della non violenza

Si terrà lunedì 26 giugno, alle 20.45, nel chiostro dell’abbazia di San Mercuriale, in piazza Saffi, “L’obbedienza non è più una virtù”, serata in memoria di don Lorenzo Milani nel 50° anniversario della morte. Organizzato da Comune di Forlì, Diocesi di Forlì-Bertinoro, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e Centro per la Pace Annalena Tonelli, l’evento vuole rendere omaggio al priore di Barbiana nel giorno stesso della sua scomparsa, a soli 44 anni d’età. Al saluto del sindaco di Forlì Davide Drei seguiranno le testimonianze di alcuni forlivesi, laici e cattolici, che hanno fatto obiezione di coscienza al servizio militare seguendo l’invito e la proposta dello stesso profeta della non violenza. Alle 22 interverrà il vescovo emerito di Ivrea e fondatore del movimento Pax Christi, monsignor Luigi Bettazzi, che parlerà dell’attualità di don Milani. Alla presentazione dell’evento (lunedì in sala Randi a Forlì, n.d.r.) anticipano il proprio intervento gli ex obiettori Carlo Rondoni, Raffaele Barbiero e Marco Conti.

Se il primo, classe 1954, proveniente dall’esperienza del Pci, ha rischiato fortemente il carcere militare di Gaeta (“l’ho evitato, al contrario di altri obiettori miei coetanei, solo perché ero iscritto al corso di laura in ingegneria”), Barbiero racconta il suo cammino fra i “Beati Costruttori di Pace”, culminato nella Marcia dell’11 dicembre 1992 a Sarajevo, la capitale della Bosnia-Erzegovina assediata dai serbi, promossa dal sacerdote padovano don Albino Bizzotto, con la partecipazione del leader spirituale della marcia, il vescovo di Molfetta monsignor Tonino Bello, che sarebbe morto di lì a poche settimane per un tumore. “In quell’occasione – precisa il responsabile del Centro per la Pace “Annalena Tonelli” di Forlì - ho consolidato precise convinzioni di non violenza e antimilitariste”. Barbiero critica fortemente il ministro della Difesa Roberta Pinotti, poiché “anche nell’ultimo bilancio non ha limato di un centesimo la spesa militare del Governo italiano. A mio parere, non è certo motivo d’orgoglio il fatto che l’Italia sia il decimo produttore di armi al mondo”. Marco Conti, cattolico, operatore dell’Associazione Paolo Babini presso il Villaggio Mafalda di Forlì, ha fatto invece obiezione nel 1996, prima nella Caritas e poi nella stessa Paolo Babini, maturando l’idea che la non violenza forma anche al servizio verso gli altri e al senso civico.

“Come obiettore – dichiara il pedagogista – ho tenuto in considerazione don Milani e il fatto che, quando tuonò contro il servizio militare, si espresse ben oltre una semplice visione antimilitarista”. “Ogni cittadino – scrive il priore di Barbiana – deve obbedienza alle leggi finché esse assomigliano alla legge di Dio. Diversamente, deve battersi per cambiarle, in modo democratico e nonviolento”. La serata in ricordo di don Lorenzo Milani costituisce tappa di avvicinamento alla Marcia della Pace della Romagna di domenica 17 settembre. Per Sara Pignatari, assessore del Comune di Forlimpopoli, coinvolto al pari di Bertinoro nella manifestazione di settembre, “è doveroso far conoscere alle giovani leve e agli studenti il pensiero di don Milani e le esperienze vissute dell’obiezione di coscienza, proprio perché sono esempi concreti di impegno per l’inclusione delle fasce deboli e di adesione alla vita della comunità”. Anche il giovane sindaco di Bertinoro Gabriele Fratto spinge per una forte e motivata partecipazione alla Marcia della Pace della Romagna: “La comunità che rappresento è da sempre impegnata nell’accoglienza e nell’ospitalità. I valori della pace e della non violenza sono da coltivare e professare ogni giorno”.

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