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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Si avvicina la Pasqua, nel Duomo l'avvio solenne del 'Triduo'

Sarà il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi a presiedere, alle 10, in Cattedrale, la rituale Messa Crismale del Giovedì Santo. Il presule sarà attorniato dai circa cento sacerdoti attualmente in servizio in Diocesi

Il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi ha presieduto giovedì mattina in Cattedrale la rituale Messa Crismale del Giovedì Santo. Il presule è stato attorniato dai circa cento sacerdoti attualmente in servizio in Diocesi, che hanno rinnovato le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione. Monsignor Pizzi ha consacrato il Crisma, l’Olio dei Catecumeni e l’Olio degli Infermi, in pratica gli oli sacri che verranno usati durante l’anno per la celebrazione dei sacramenti.

Il Crisma è utilizzato nel battesimo, nella cresima e nell'ordinazione dei presbiteri e dei vescovi, l’Olio dei Catecumeni nel battesimo; l’Olio degli Infermi, infine, viene usato per l’estrema Unzione. Il più conosciuto è probabilmente il Crisma, dal greco χρίσμα, che significa, appunto unguento od unzione. Il vescovo darà poi appuntamento alle 18.30, sempre in Duomo, per l’avvio del Triduo pasquale, la cosiddetta Messa in Coena Domini.

La messa Crismale di giovedì santo

E’ la liturgia che ricorda l’istituzione dell’eucaristia e del sacerdozio, ed è accompagnata dal segno della lavanda dei piedi. Al termine dell’omelia, il celebrante si toglierà i paramenti sacri, si cingerà un grembiule e laverà i piedi a 12 persone, imitando quanto fece Gesù con gli apostoli durante l’ultima cena, quella immortalata da Leonardo da Vinci nel celeberrimo affresco milanese, che si tenne nel Santo Cenacolo, situato sul Monte Sion, oltre le mura dell'odierna città vecchia di Gerusalemme.

Prima di lasciare la Cattedrale, il vescovo ordinerà la “spoliazione” dell’altare maggiore: l’eucaristia, tolta dal tabernacolo, sarà riposta nel “sepolcro”, un altare provvisorio adornato di fiori e luci che ricorda l’ultima dimora terrena di Gesù. Saranno “legate” le campane fino alla notte di Pasqua: il loro risuono annuncerà, infatti, la resurrezione dai morti di Cristo. Sarà infine tolta l’acqua dalle acquasantiere in attesa della nuova, che sarà benedetta durante la veglia pasquale.

A differenza della Messa Crismale del Giovedì Santo, l’unica celebrata in diocesi nell’arco della mattinata, ogni parrocchia e chiesa avrà la sua Messa in Coena Domini con tanto di lavanda dei piedi, rituale suggestivo cui normalmente vengono chiamati 12 minori scelti fra quanti frequentano il catechismo. Le celebrazioni del Giovedì Santo saranno seguite dalla liturgia della Croce e dalla Via Crucis del Venerdì Santo, memoriale della morte di Cristo per la salvezza dell’umanità.

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