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Cronaca

Si celebra l'acqua con quattro giorni di festa

La tradizionale Festa dell'Acqua diventa quest'anno l'occasione per una serie molto articolata di eventi, dibattiti, convegni: all'abituale finalità di valorizzare l'aspetto turistico e didattico di Ridracoli e delle sue strutture

Quattro giorni ricchi di appuntamenti, per celebrare l’acqua in tutte le sue varie accezioni. La tradizionale Festa dell’Acqua – annuale appuntamento di fine primavera alla diga di Ridracoli, organizzato da Romagna Acque-Società delle Fonti in collaborazione con le varie amministrazioni locali - diventa quest'anno l’occasione per una serie molto articolata di eventi, dibattiti, convegni: all’abituale finalità di valorizzare l’aspetto turistico e didattico di Ridracoli e delle sue strutture (primo fra tutti l’ecomuseo delle acque Idro), si aggiungono quest’anno sia occasioni di riflessione su altri aspetti ambientali, sia un importante momento di celebrazione di quella che rimane la più importante opera acquedottistica della Romagna.

PRIMA DELLA FESTA - Nei due giorni precedenti la Festa dell’Acqua, non mancano i momenti di riflessione e divertimento. Venerdì 14, nel pomeriggio, il centro operativo di Capaccio ospita il convegno “La gestione sostenibile dei rifiutio. Uno scenario possibile” nell’ambito del progetto europeo Life+ RELS, (Recyclin Energy Life Seagul Urban Management  - gestione sostenibile del ciclo urbano dei rifiuti); sabato 15, sempre nel pomeriggio, Bagno di Romagna ospita invece lo spettacolo itinerante “Alimentazione futurista”, dalle 14 alle 18.

“LA ROMAGNA E LA SUA ACQUA”  - A trent’anni dalla fine dei lavori della diga di Ridracoli, e 25 dall’attivazione dell’Acquedotto della Romagna, lunedì 17 un evento ospitato dalla Camera di Commercio di Forlì (e organizzato da Romagna Acque-Società delle Fonti Spa) celebra i due fondamentali momenti grazie a una serie di interventi di amministratori attuali e del passato (che ripercorreranno le varie tappe che hanno portato alla realizzazione dell’impianto e dell’attuale rete idropotabile, fondamentale per le esigenze del territorio romagnolo); grazie a una grande mostra fotografica, che verrà poi trasferita in pianta stabile a Idro; e grazie alla pubblicazione di un apposito “report” che racconta la storia della diga e dell’Acquedotto attraverso le parole dei protagonisti.

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