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Cronaca

Si libera dei rifiuti dandogli fuoco: imprenditore agricolo finisce nei guai

Il titolare di un'impresa agricola del Forlivese è stato denunciato a piede libero con l'accusa di "smaltimento illecito di rifiuti urbani e speciali"

Aveva dato alle fiamme residui di rifiuti vegetali, ma anche ad imballaggi in legno, carta, pezzi di cartone e plastica. Il titolare di un'impresa agricola del Forlivese è stato denunciato a piede libero con l'accusa di "smaltimento illecito di rifiuti urbani e speciali", reato che viene punito con l'arresto da tre mesi a un anno o l'ammenda da 2.600 euro a 26mila euro. La denuncia rientra nell'ambito di un'attività di controllo ambientale e di prevenzione degli illeciti in materia di smaltimento rifiuti svolta dai Carabinieri Forestale di Forlì.

Alcuni giorni fa, i militari hanno accertato che un ingente quantitativo di residui vegetali, originati da attività agricola, e rifiuti come imballaggi di legno frammisti a carta, cartone e plastica erano stati bruciati per essere smaltiti illecitamente. In particolare, le fiamme erano state appiccate ad un cumulo del volume di ben 140 metri steri (unità di misura utilizzata per misurare la legna da ardere), dando origine ad un rogo spento poi dai Vigili del Fuoco.

"L’abbruciamento dei materiali vegetali è consentito in piccoli cumuli, nel luogo di produzione e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro - spiegano i Carabinieri Forestale -. Ciò configura infatti una normale pratica agricola finalizzata al reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti. Peraltro nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalla Regione, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è tassativamente vietata. I comuni e le amministrazioni competenti in materia ambientale possono sospendere, differire o vietare la combustione di tale materiale nel caso in cui sussistano condizioni sfavorevoli o possa derivare pregiudizio per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili (pm10)".

"Proprio di recente, infatti, la Regione Emilia-Romagna con il decreto legge numero 33 del 13 gennaio ha vietato l’abbruciamento dei residui vegetali da lavori agricoli e forestali nel territorio di 11 comuni della provincia di Forlì-Cesena (pianura e prime zone collinari) fino al 30 aprile 2021 qualora siano previste sfavorevoli parametri della qualità dell’aria - viene ricordato -. Un’attenzione particolare è quindi richiesta alle imprese agricole e di manutenzione del verde, agli agricoltori e ai cittadini, proprio al fine di garantire un’adeguata qualità dell’aria". 

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