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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Portico e San Benedetto

Sindaco dell'entroterra non si vaccina, l'opposizione: "Assurdo che abbia paragonato il vaccino alla guerra"

"Monti afferma che la scelta di non vaccinarsi sia personale e non legata all’ufficio e al ruolo, entrando in contraddizione con se stesso"

“Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco sulla campagna vaccinale siano state un grave errore. Monti afferma che la scelta di non vaccinarsi sia personale e non legata all’ufficio e al ruolo, entrando in contraddizione con se stesso: sappiamo tutti come la carica di sindaco sia indissolubilmente legata alla persona da essa ricoperta”: è l'attacco che muove l'opposizione in Consiglio comunale a Maurizio Monti, sindaco di Portico e San Bendetto che il mese scorso ha dichiarato di non essersi mai vaccinato.

Avendo 67 anni per lui sarebbe scattato l'obbligo vaccinale a partire dal 1 febbraio, ma non si è sottoposto al siero anti-Covid in quanto contrario. Poco prima dell'entrata in vigore della norma è risultato positivo e quindi ora ha un green pass per guarigione potendo continuare a esercitare il suo ruolo di sindaco potendo liberamente entrare e uscire dal municipio. Ma come lui stesso ha affermato in un'intervista se non si fosse contagiato avrebbe fatto ricorso contro la norma e fino a quel momento era andato avanti sottoponendosi ogni due giorni a tampone per avere il green pass temporaneo di 48 ore. Nelle sue dichiarazioni ha perfino comparato il vaccino alla Seconda guerra mondiale, sostenendo che il 90% di vaccinati è come il 90% di italiani che erano favorevoli all'ingresso in guerra. Uno strumento sanitario che, per la quasi totalità della comunità scientifica internazionale,  salva vite paragonato ad una delle più grandi distruzioni di vite umane della storia. 

A bacchettarlo ora è Francesco Rabiti, consigliere comunale di minoranza: “Premetto che non ho nulla di personale contro il sindaco Monti e le critiche che gli rivolgo, insieme ai miei colleghi del gruppo consiliare, non hanno nulla a che vedere con la demagogia”. Per Rabiti il sindaco ha dato il cattivo esempio alla sua cittadinanza. “Riteniamo che paragonare la campagna vaccinale all’entrata in guerra sia del tutto fuori luogo, il vaccino ha salvato vite, la guerra è tutt’altra cosa”, sempre Rabiti. Che conclude: “Il gruppo consiliare “Insieme” è saldamente dalla parte dei vaccini e delle migliaia di scienziate e scienziati che hanno lavorato alacremente per la produzione del farmaco, in momenti come questi la cosa migliore da fare è affidarsi a chi per anni ha condotto studi scientifici e non basarsi su tesi discutibili”.

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