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Salute

L'influenza per ora supera il covid, boom di casi tra i bimbi: "Tanti accessi al pronto soccorso"

L'INTERVISTA - Focus con Enrico Valletta, primario dell'Unità operativa di Pediatria dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì

La fronte che scotta, il termometro che in un amen supera anche i 39 gradi. Mal di testa, male alle ossa. Spossatezza. Riecco l'influenza, stavolta giunta in anticipo rispetto alle previsioni, dopo due anni in cui era "sparita" come riflesso delle restrizioni anti covid. L'influenza sta colpendo maggiormente i bambini, soprattutto perché i piccoli, specialmente da 0 a 2 anni, non hanno mai incontrato questi virus. "Negli ultimi dieci giorni i casi di bambini con l’influenza che vediamo in pronto soccorso sono in continuo aumento e complessivamente sono ora davvero tanti ogni giorno", conferma Enrico Valletta, primario dell'Unità operativa di Pediatria dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì.

Dottor Valletta, cosa ha scatenato questo picco?
Dopo un’estate che si è prolungata oltre il consueto, il cambio di stagione atmosferica ha aperto le porte alle forme virali tipiche di questo periodo. Certamente siamo di fronte ad una anticipazione della circolazione del virus influenzale che ha probabilmente trovato una popolazione infantile resa particolarmente suscettibile dalle misure protettive che sono state adottate durante la pandemia e che ora non ci sono più. In questo contesto, la trasmissione dell’infezione è stata particolarmente rapida e molti bambini si sono ammalati in un periodo di tempo piuttosto ristretto.  

Sintomi più frequenti?
I consueti, direi: febbre anche elevata, mal di testa, stanchezza, rinite, tosse, malessere generale e dolori muscolari.

Quali terapie vengono indicate?
I comuni farmaci per moderare la febbre, gli antinfiammatori e i sintomatici per ridurre il disagio respiratorio. Nei casi più impegnativi, possiamo utilizzare anche un farmaco antivirale per favorire il decorso della malattia.

Cosa deve fare un genitore in questi casi, anche per evitare il congestionamento del pronto soccorso?
Con la possibile eccezione dei bambini nei primi anni di vita o di quelli che hanno già problemi di salute, negli altri l’influenza decorre quasi sempre spontaneamente senza complicanze di rilievo. I farmaci da utilizzare sono quelli che abbiamo già detto, sono ben conosciuti dai genitori e facilmente prescrivibili dai pediatri di famiglia. Generalmente, non è necessario ricorrere al pronto soccorso e il contatto con il proprio pediatra può risolvere la gran parte dei problemi. Maggiore attenzione, naturalmente, va riservata ai neonati e ai lattanti soprattutto se appaiono particolarmente sofferenti. Per loro, un breve ricovero di osservazione è talora indicato.

Per frenare l'avanzata serve una vaccinazione di massa?
La vaccinazione è senz’altro l’arma migliore che abbiamo per prevenire la diffusione del virus e la malattia. L’anticipo della stagione influenzale ha reso questa prevenzione più difficile perché si è manifestato nel pieno della campagna vaccinale tuttora in corso. Vaccinare i bambini può contribuire, da un lato a ridurre l’impatto della malattia e la necessità di ricovero e, dall’altra a proteggere i soggetti più fragili e a limitare la circolazione del virus.   

In questa fase ci sono più casi di covid o di influenza?
Senza dubbio ci sono più casi di influenza, ma il Sars-Cov-2 continua a circolare insieme ad altri virus respiratori tra i quali l’adenovirus, il rhinovirus e il virus respiratorio sinciziale che è ancora un po’ sotto traccia da noi, ma che ci aspettiamo si faccia più presente tra non molto.

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