Contagi in Val Bidente, Valbonesi: "Numeri alti? Frutto di screening massiccio. Scopriamo anche gli asintomatici"
Il sindaco di Santa Sofia, Daniele Valbonesi, attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Facebook fa il punto sull'evoluzione dell'epidemia da covid-19 nel suo territorio di competenza, che conta a mercoledì sera 131 positivi
Un numero alto di contagi nell'alta Val Bidente, ma da "analizzare con attenzione". Il sindaco di Santa Sofia, Daniele Valbonesi, attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Facebook fa il punto sull'evoluzione dell'epidemia da covid-19 nel suo territorio di competenza, che conta a mercoledì sera 131 positivi. "La situazione è delicata - argomenta Valbonesi -. La "terza ondata" ha colpito con violenza tutto il territorio regionale, romagnolo e forlivese. La nostra anomalia riguarda il fatto che da una decina di giorni la situazione sta migliorando ovunque a differenza di quanto sta accadendo qui. Va detto che negli ultimi giorni qualche segnale di controtendenza sembra avvertirsi anche nel nostro comune, seppur sia presto per parlare di un calo dei contagi".
Al centro del dibattito c'è la situazione allo stabilimento Avicoop, che impiega circa 1.500 lavoratori, che al momento l'Ausl non ha catalogato e gestito come 'focolaio' di Covid in quanto molti dei positivi lo sarebbero diventati a seguito di contagio famigliare e i contagi sono spalmati su più reparti e più addetti che non entrano in contatto tra loro. "Non potrebbe essere diversamente visto che ad oggi è lo stabilimento con il maggior numero di dipendenti di tutto il territorio forlivese e per i comuni su cui insiste rappresenta possibilità di impiego per tanti cittadini", è la considerazione del primo cittadino.
"Il virus si diffonde attraverso i contatti tra le persone e ogni luogo dove questo avviene deve essere particolarmente monitorato e seguito - prosegue -. In questo anno abbondante ho seguito giornalmente la situazione dello stabilimento. L'ho fatto attraverso la direzione aziendale, molti dei suoi lavoratori, le rappresentanze sindacali e gli enti preposti ai controlli. Le azioni messe in campo, per prevenire i contagi e salvaguardare la salute dei lavoratori e la continuità della produzione, sono state tante e tutte in accordo tra azienda e i rappresentanti dei lavoratori. L'utilizzo dei dpi quando ancora non si utilizzavano, lo screening diffuso e massiccio, la separazione in gruppi delle maestranze, per citarne i principali".
Quanto alla diffusione, si sofferma Valbonesi, "personalmente non posso dire dove avvengono i contagi di questa maledetta pandemia. Nei luoghi di lavoro? In famiglia? Negli incontri tra persone? Sicuramente ho imparato che sono quasi sempre conseguenza di comportamenti sbagliati di chi trasmette il virus o di colui che viene contagiato. I comportamenti sbagliati possono avvenire ovunque. Nel caso in questione, quello che c'è da capire è se ci sono azioni che l'azienda non ha messo in campo, e non credo visto che quanto fatto ha trovato d'accordo le parti sociali e gli enti di controllo, e se ci sono condizioni di pericolo per la salute dei lavoratori tali da prendere provvedimenti restrittivi da parte delle autorità, cosa che gli enti sanitari escludono".
"I numeri che emergono da ausl e azienda sono significativi ma vanno analizzati con attenzione - fotografa Valbonesi -. Intanto sono "frutto" di uno screening massiccio come è avvenuto raramente in tutto il territorio nazionale. E poi tra loro sono tanti gli asintomatici che probabilmente non sarebbero stati rilevati.
Una considerazione a parte va fatta per i lavoratori sui quali pesa la tensione che si sta accumulando e ai quali voglio rinnovare la mia vicinanza. Tanti ritengono che quanto messo in campo li metta in condizione di lavorare in sicurezza. Tanti altri hanno paure e dubbi. A questi in particolare porgo l'invito di seguire le regole e segnalare eventuali perplessità, dubbi, migliorie, ai loro rappresentanti. Nelle aziende questi sono i canali definiti dalle regole comuni e così va fatto".
Riguardo le decisioni che chi amministra un territorio deve prendere, "continuo a dire ciò che dico da tempo - conclude Valbonesi -. Ogni decisione va presa in base a dati e valutazioni di enti competenti, in campo sanitario da parte dell'Ausl che sta monitorando la situazione giornalmente e che ha tutta la mia fiducia. Non si interviene per idee politiche, per chiacchiere o per convinzioni culturali ma in maniera razionale. Nei prossimi giorni continuerò ad informare su quanto accade e non ci fermeremo nel lavoro di contenimento e di uscita da questa difficile situazione. Sono sicuro che potremo contare sull'impegno, le proposte e la solidarietà di tutti".
I sindacati
"L'attenzione sullo stabilimento Avicoop è costante - rimarcano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil territoriali -. Le indicazioni fornite dall’Ausl, che tiene monitorata la situazione, unite all’impegno costante che il Comitato interno per la sicurezza su emergenza Covid-19, di cui fanno parte sia i delegati alla sicurezza Rls che i rappresentanti sindacali unitari Rsu, mostrano che la situazione chiede forte attenzione e necessità del coordinamento di tutte le istituzioni preposte. Come Organizzazioni Sindacali e Rsu-Rls continueremo a monitorare la gestione interna dei protocolli covid-19 con l’obbiettivo di mantenere uno strumento il più
dinamico, funzionale e sicuro possibile. Il confronto tra la direzione aziendale, le organizzazioni sindacali ed Rsu-Rls è costante, e da marzo 2020 ci assicuriamo che vengano messe in atto tutte le soluzioni atte a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori".