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Cronaca

Situazione idrica, incontro tra Romagna Acque e Comuni: "Nessuna criticità per quest'estate"

Romagna Acque ha partecipato a un incontro dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, per relazionare sullo stato di erogazione di acqua potabile nei comuni della provincia di Forlì-Cesena.

Nei giorni scorsi il presidente di Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, Tonino Bernabè, assieme ai responsabili di diverse aree della Società, è stato ospite di una riunione consiliare dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, per una relazione sullo stato di erogazione di acqua potabile nei comuni della provincia di Forlì-Cesena.

Se nella scorsa estate le particolari condizioni meteoclimatiche avevano dato vita ad una situazione siccitosa piuttosto severa - affrontata grazie al patrimonio infrastrutturale di cui la società si era dotata per tempo, con pochi momenti di criticità in alcuni territori comunali, perché non interconnessi alla medesima rete infrastrutturale ed in particolare all’Acquedotto della Romagna (Modigliana e Tredozio in primis - l’andamento idrologico di questa prima parte del 2018, con rilevanti apporti alla diga di Ridracoli, consente una previsione favorevole sull’utilizzo della risorsa di Ridracoli ed una conseguente riduzione nella produzione da fonti locali (falda) e dagli impianti di Bassette e Standiana (che prelevano risorsa dal Po).

In particolare, il preconsuntivo 2018 – considerando apporti futuri in linea con l’attuale andamento climatico - prevede un prelievo da Ridracoli di circa 60 mln di mc con un utilizzo più spinto di tale risorsa nei mesi estivi rispetto al 2017, prospettando una condizione priva da emergenze idriche con l’invaso che registra oggi quasi 23 milioni di metri cubi, ovvero circa 5 milioni di metri cubi in più rispetto a 12 mesi fa.

In tal modo l’approvvigionamento idrico garantito dal bacino di Ridracoli dovrebbe coprire il 53% del totale del fabbisogno annuo; è previsto un utilizzo di circa 8% del totale dall’Impianto di Potabilizzazione di Standiana (RA) e di 13% del totale dall’Impianto di Potabilizzazione di Bassette (RA), il restante 26% da fonti locali del territorio.

Dopo queste considerazioni di carattere generale, la riunione ha valutato, puntualmente, la situazione di ognuno dei Comuni della Romagna Forlivese. In nessuno dei Comuni si registrano problemi; per quanto riguarda in particolare Modigliana, Portico-San Benedetto, Rocca San Casciano e Tredozio – protagonisti l’anno passato delle principali situazioni di criticità - sono state illustrate le possibili azioni attivabili nel caso di ulteriori future problematiche, nonché i principali interventi di carattere impiantistico che Romagna Acque ha in programma nei suddetti territori. Misure così dette di breve termine.

La necessità tuttavia di fornire sicurezza – in considerazione del prospettato aumento della frequenza, in futuro, di eventi simili – ha reso necessario, come indicato in analoga riunione nel corso del 2017, la predisposizione di programmi indirizzati alla ricerca di possibili azioni a medio e lungo termine. Per tali ragioni è stato istituito (da Romagna Acque) un Gruppo di lavoro tecnico, coordinato dal prof. Armando Brath, per la valutazione di ipotesi di intervento finalizzate al miglioramento dell’approvvigionamento idropotabile delle aree montane e collinari interconnesse e non, alla riduzione del rischio in tema di disponibilità idrica e di qualità dell’acqua.

“Tale lavoro – ha detto il presidente Bernabè - ha come obiettivi razionalizzare l’esistente migliorando la sua potenzialità futura, l’individuazione di interconnessioni fra reti idriche diverse (segnatamente Hera ed i consorzi di bonifica) in grado di potenziare la fornitura e l’individuazione di aree montane potenzialmente adatte ad ospitare bacini di stoccaggio. Il lavoro in corso, ha evidenziato diverse possibilità che i successivi gradi di approfondimento hanno progressivamente selezionato con lo scopo di cogliere un numero limitato di possibilità da approfondire adeguatamente. Come necessario supporto è stato sviluppato un’analisi sulle potenziali evoluzioni del clima allo scopo di prefigurare possibili misure del rischio. Il lavoro dovrà poi fornire i risultati necessari ad attrezzare i piani industriali aziendali dei prossimi anni”.

Ecco comunque le soluzioni prospettate nel caso di future situazioni critiche nei territori che lo scorso anno registrarono difficoltà:

Modigliana e Tredozio

La eccezionale situazione di carenza idrica che nel 2017 ha compromesso la continuità del servizio idrico nella valle del Marzeno, ha indotto Romagna Acque a verificare la possibilità di potenziare il sistema attuale di approvvigionamento da sorgenti. Le prime verifiche eseguite hanno dato indicazioni di possibile maggiore prelievo dalla sorgente Fiorino e dalle sorgenti Scarzana Basse. Ai fini del superamento delle criticità insite nel sistema di approvvigionamento idrico del territorio di Modigliana, nel periodo estivo alimentato quasi esclusivamente da acqua superficiale prelevata dal torrente Tramazzo e quindi suscettibile di cali di portata sostanziali durante il periodo caldo dell’anno, Romagna Acque ha richiesto al Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale la possibilità di prelevare acqua da un bacino artificiale, presente alla periferia del centro abitato. Tale bacino, alimentabile in futuro anche dal CER, sarebbe utilizzato in emergenza quale fonte alternativa di fornitura di acqua, dopo trattamento mediante impianto di potabilizzazione mobile, che andrebbe allocato presso il parcheggio del cimitero di Modigliana. E’ inoltre in corso uno studio di fattibilità per la realizzazione di un bacino (di circa 300.000 mc.) a monte delle sorgenti di Scarzana (in loc. Casa Barberina), da utilizzare come riserva idrica per il mantenimento del deflusso minimo del torrente Tramazzo, oppure, come fonte di alimentazione trattata da un nuovo potabilizzatore che alimenterebbe la condotta che da Scarzana adduce l’acqua verso l’impianto di Prato.

Predappio

Qualora le sorgenti di Premilcuore non dovessero garantire il quantitativo necessario per le esigenze della valle del Rabbi fino a Predappio, l’eventuale criticità può essere ridotta con la attivazione di un impianto di sollevamento realizzato presso la cabina di derivazione per Predappio che può aumentare la portata dall’Acquedotto della Romagna a servizio di Predappio, diminuendo così il fabbisogno dalle sorgenti di Premilcuore. L’interconnessione potrà essere rivista e ulteriormente potenziata con la realizzazione di nuove condotte (in questo caso da parte di Hera) per consentire maggior possibilità di vettoriamento (rispetto all’attuale) verso Predappio.

Rocca San Casciano

Se l’impianto “Delizia” – che attualmente serve il territorio - non dovesse garantire il quantitativo necessario per le esigenze della valle del Montone, la criticità può essere limitata/ridotta con l’attivazione di un impianto che solleva la risorsa idrica prelevata dall’Acquedotto della Romagna a Castrocaro verso Dovadola, utilizzando la condotta di collegamento tra i due comuni. Tale sollevamento è in fase di realizzazione da parte di Hera in modo da consentire il trasferimento in maniera stabile di volumi idrici verso Dovadola prelevati dal serbatoio di Castrocaro a sua volta alimentato dall’Acquedotto della Romagna. Romagna Acque mette a disposizione volumi supplementari presso il serbatoio di Castrocaro. In tal modo la produzione dell’impianto di Delizia potrà essere destinata per la maggior parte per il consumo della rete di distribuzione di Rocca San Casciano.

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