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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Covid, aumentano i ricoveri all'ospedale Morgagni-Pierantoni. "Moderata preoccupazione. L'80% non è vaccinato"

L'INTERVISTA - Ad aggiornare sull'andamento dell'epidemia è Paolo Masperi, direttore dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì

Cresce il numero di pazienti ricoverati da covid-19 all'ospedale "Morgagni-Pierantoni", "anche se non ad un ritmo tumultuoso". Ad aggiornare sull'andamento dell'epidemia è Paolo Masperi, direttore del nosocomio mercuriale. "Siamo all'inizio di quella che, speriamo, non sia un'ondata importante - esordisce -. Sappiamo che andremo incontro ad un periodo di crescita delle positività, ma confidiamo sul fatto che la campagna vaccinale possa contrastare efficaciamente l'aumento dei contagi, che, in assenza, potrebbe essere invece di una certa rilevanza".

Quanti sono i positivi ricoverati al "Morgagni-Pierantoni"?
Complessivamente sono 18 (il dato è aggiornato a venerdì mattina, ndr) e non sono tutti ricoverati nel reparto di Malattie Infettive. Abbiamo cominciato ad utilizzare un settore della Pneumologia, dove ci sono 5 pazienti. Stiamo cominciando a predisporci per ospitare un numero maggiore di contagiati rispetto alla capacità che ha il reparto di Malattie Infettive, che, ricordiamo, riceve anche i pazienti di Cesena.

Queste persone ricoverate sono vaccinate?
Mediamente l'80% non si è sottoposto a vaccinazione.

Quali sono le loro condizioni di salute?
C'è qualcuno che necessita di cure semi-intensive, ma al momento nessuno ha un quadro clinico grave da dover essere ricoverato in Rianimazione.

L'età media dei pazienti?
Rispetto alle precedenti ondate l'età media dei ricoverati è calata ed oscilla tra i 50 ed i 60 anni. Poi ovviamente ci sono pazienti più giovani ed anziani.

La durata media dei ricoveri invece?
Al momento oscilla tra una settimana e dieci giorni.

Un aggettivo per descrivere la situazione attuale?
Siamo moderatamente preoccupati, perchè c'è una crescita costante dei contagi sul territorio e anche dei ricoveri. Fortunatamente si tratta di un aumento che ci consente di fronteggiare abbastanza agevolmente il problema.

Nel comprensorio di Forlì circa 7 cittadini su 10 è potenzialmente immunizzato contro il covid, come dimostrano i dati diffusi mercoledì scorso dall'Ausl Romagna. Come giudica l'andamento della campagna vaccinale?
C'è una buona risposta da parte della popolazione. Ma non è sufficiente, perchè c'è un 30% non vaccinato che rischia di contrarre la malattia in una forma più grave rispetto a chi si è vaccinato nella prima fase della campagna e che in quella attuale ha maggiori possibilità di positivizzarsi. Chi è stato infatti vaccinato e contrae il covid supera l'infezione senza necessità di ricovero. Il vaccino è un'ottima arma per contrastare la diffusione virale

Medici, infermieri e personale ospedaliero sono stati tra i primi a ricevere il vaccino, con le prime somministrazioni subito dopo il periodo natalizio. Sono quindi passati circa otto mesi. C'è chi ha contratto il covid tra questi?
Abbiamo avuto qualche caso, ma senza necessità di ricovero. Dopo un lieve decorso della malattia è rientrato negativizzato al lavoro.

Si attende quindi la terza dose...
Sì, perchè è inevitabile un ulteriore richiamo.

Si è confrontato con persone contrarie al vaccino e che poi, dopo il contagio, si sono pentite di non averlo fatto?
No. Ma ricordo il caso di un ragazzo non vaccinato che ha contratto il covid e che si è accorto come la problematica non sia così banale come qualcuno vuol far credere, sottolineando quindi l'importanza di vaccinarsi.

Come sta procedendo l'attività ordinaria all'ospedale?
Nella normalità. Ovviamente ci stiamo preparando, qualora con l'arrivo dell'autunno dovessimo registrare un aumento dei casi, ad una riduzione delle attività meno urgenti a cui dare comunque una risposta.

Da pochi giorni accompagnatori e visitatori possono accedere all'ospedale solo col green pass. Vi sono state delle problematiche su questo fronte?
No, c'è una buonissima risposta da parte della popolazione.

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