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La tracimazione della diga di Ridracoli / Santa Sofia

Le fake news che circolano su Ridracoli smontate una a una dal presidente di Romagna Acque

Quanto alle criticità in atto, "siamo tutti immersi nel dramma e tutti stanno facendo il massimo. Una situazione del genere non si è mai vista negli ultimi 50 anni"

Sui telefonini dei romagnoli improvvisamente sono cominciate a circolare notizie riguardanti l’apertura della diga di Ridracoli e l’imminente arrivo di una piena di oltre un metro e mezzo. Ma a tranquillizzare i cittadini, oltre agli amministratori comunali sui social, è il presidente di Romagna Acque, Tonino Bernabè. "Sono tutte fake news - esclama -. Si tratta di inutili allarmismi, che vengono veicolati sui social, diventando d'impatto e creando un procurato allarme enorme". 

Bernabè ricostruisce quanto fatto da Romagna Acque negli ultimi giorni: "Abbiamo iniziato a regolare prima dell'emergenza, coordinando con la Protezione Civile e la Regione Emilia Romagna, i rilasci di acqua dalla diga, tant'è che prima che arrivassero le prime precipitazioni arrivate intorno alla mezzanotte abbiamo rilasciato dalle 17.30 di lunedì pomeriggio 16 metri cubi d'acqua per secondo. La diga già tracimava e questo non ha generato alcun effetto, come sempre del resto. Il rilascio è stato interrotto martedì mattina alle 8.30 per le criticità a valle, in quanto i corpi idrici erano già pieni e sovraccarichi a causa delle piogge. Complessivamente sono stati quindi rilasciati circa 600-700mila metri cubi d'acqua. Ma non sono questi ad aver generato la piena del Ronco, poichè pioveva anche a valle, come si è visto anche negli altri territori senza l'invaso". 

Mercoledì mattina la diga tracimava con 21 metri cubi d'acqua al secondo, mentre dallo scarico di mezzo fondo venivano rilasciati altri 20 metri cubi d'acqua al secondo. "Questa acqua finisce chiaramente nella diga - aggiunge Bernabè -. L'invaso è stato costruito alto come muro per contenere 33 milioni di metri cubi. Oltre questo volume non contiene più acqua". Il presidente di Romagna Acque ribadisce l'importanza del "Gigante della Romagna" come effetto laminatore delle piene finchè non è completamente piena. Altra fake riguarda il rischio di potabilità delle acque: "Non c'è nulla di vero - chiarisce -. Ci possono essere disservizi localizzati nelle zone esondate o dove c'è mancanza di energia elettrica in situazioni di emergenza, perchè non ci sono le condizioni per il funzionamento degli impianti che vanno ripristinati. Sulla potabilità non ci sono rischi se l'acqua viene distribuita. Anzi monitoriamo come gestore delle fonti tutte quelle situazioni che possono condizionare e contaminare l'acqua". 

L'alluvione

Quanto alle criticità in atto, "siamo tutti immersi nel dramma e tutti stanno facendo il massimo. Una situazione del genere non si è mai vista negli ultimi 50 anni. Siamo dentro l'emergenza, la supereremo ed una volta che è passata riusciremo a ripartire e ricostruire". Sull'alluvione, interviene Bernabè: "quando piove così tanto a monte e in pianura, i corpi idrici nel trasportare queste enormi portate d'acqua sono chiaramente sovraccaricati, generando fenomeni di dissesto idrogeologico e causando esondazioni, anche perchè il mare fatica a riceverle completamente. Non pioveva da mesi e non sempre il terreno riesce ad assorbire in poco tempo quelle importanti quantità di acqua che normalmente cadono in quattro-sei mesi". 

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