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Cronaca

Terremoti nel forlivese, l'esperto dell'Ingv: "E' un'area ad alta pericolosità sismica, lo dice anche il passato"

L'esperto tiene ad evidenziare che "non è stata registrata da inizio anno un aumento degli eventi che restano nella media dei 10mila in tutta Italia".

Quella dell'entroterra forlivese "è un'area ad alta pericolosità sismica per le caratteristiche geologiche, ma anche alla luce degli eventi di una certa importanza avvenuti nel passato". A fare il punto sulla sequenza sismica iniziata sabato tra Premilcuore e Santa Sofia è Maurizio Pignone, dell'Osservatorio nazionale terremoti dell'Ingv. L'esperto tiene ad evidenziare che "non è stata registrata da inizio anno un aumento degli eventi che restano nella media dei 10mila in tutta Italia".

Cosa sta accadendo nell'entroterra forlivese?
Da sabato è attiva piccola sequenza sismica. La caratteristica comune di questi eventi è la profondità, abbastanza bassa. Si tratta di terremoti che definiamo superficiali, perchè hanno una profondità di circa 7-8 chilometri. Sebbene la magnitudo sia medio-bassa possono essere risentiti ampiamente.

Dove sono stati prevalentemente avvertiti?
Dall'elaborazione delle mappe e anche sulla base delle sensazioni dei cittadini, che hanno risposto ad un questionario pubblicato sul portale dell'Ingv, possiamo dire che le scosse di maggiore intensità sono state percepite sul lato toscano, ma anche ad ovest ed est dell'epicentro. Ma sono state dei risentimenti lievi.

Nel passato la zona ha avuto alcuni eventi importanti...
Siamo in un'area ad alta pericolosità sismica per le caratteristiche geologiche, ma anche alla luce degli eventi di una certa importanza avvenuti nel passato. Per fare qualche esempio ricordo del 1584, del 1661 e del 1768, che ha avuto una magnitudo similie al terremoto del 24 agosto del 2016 ad Amatrice di 6.1 Richter o di quelli dell'Emilia del 2012. Il quarto caso è il terremoto del 10 novembre del 1918, circa 6 di magnitudo, con un risentimento del IX grado della scala Mercalli. La soglia di attenzione sull'area è quindi elevata.

E negli ultimi anni?
C'è stata parecchia attività sismica. Ci sono state sequenze importanti, come quella dell'aprile del 2006 quando a Premilcuore si ebbe una scossa di 4.3 di magnitudo, ed una sequenza nel 2011 tra Santa Sofia e Bagno di Romagna, con 4.1 del 12 luglio come evento maggiore, che si distinse per il numero elevato di scosse.

C'è un collegamento col terremoto dello scorso gennaio a Ravenna?
No, lo escludo. Sono strutture diverse e lontane tra loro.

Ora cosa possiamo aspettarci?
Non è possibile saperlo. Non abbiamo la possibilità di prevedere la durata della sequenza e la sua evoluzione. A lunedì pomeriggio sono 48 eventi, cinque dei quali con magnitudo maggiore a 2.

In Italia quanti terremoti ci sono stati dall'inizio dell'anno?
Nel nostro blog, sul sito dell'Ingv, abbiamo pubblicato una sorta di "giochetto". Ebbene dal primo gennaio 2019, iniziando con quelli di magnitudo pari o superiore a 3, ne abbiamo contati 100. Li abbiamo persino divisi mese per mese e regione per regione. In Emilia Romagna ve ne sono stati sette. Il maggior numero è in Sicilia, complice l'attività dell'Etna, soprattutto nei primi mesi dell'anno.

Avete molte interazioni sui profili social dell'Ingv?
Sì, ed è molto bello vedere come molti utenti rispondano in modo corretto alle curiosità di chi segnala un evento sismico. Si crea un bel dibattito. C'è la consapevolezza della pericolosità sismica dell'Italia.

Il più alto numero di follower?
Dall'Emilia Romagna, perchè i nostri canali sono nati nel 2012, nel periodo della sequenza sismica emiliana di maggio-giugno. Abbiamo tantissimi 'corrispondenti' da quelle aree.

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