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Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

Smartphone nelle mani dei bimbi: quando la "tecnodipendenza" parte da lontano

Elisabetta Saviotti, psicologa clinica e di comunità, ha trattato una tematica assai importante nel complesso cammino educativo che impegna oggi più che mai la scuola e la famiglia: "Le tecnodipendenze"

È stato un incontro molto partecipato quello organizzato dall'Istituto Comprensivo Valle del Montone avvenuto lunedì sera all'interno della scuola secondaria di 1° grado di Castrocaro Terme e Terra del Sole. Elisabetta Saviotti, psicologa clinica e di comunità, ha trattato una tematica assai importante nel complesso cammino educativo che impegna oggi più che mai la scuola e la famiglia: "Le tecnodipendenze". Questa la parola chiave per due ore di formazione vera e propria per le oltre 100 persone presenti di tutto il territorio in valle tra docenti, genitori e alunni oltre al sindaco Marianna Tonellato e al dirigente scolastico Davide Alpi che, in prima persona, ha ribadito l'attenzione da porre verso queste delicate tematiche in quanto ormai dentro la vita di tutti i giorni.

La prima parte dell'incontro è stata incentrata sul fatto che ormai vi sono studi altamente scientifici che attestano la pericolosità dell'utilizzo esasperato delle nuove tecnologie come unica fonte di informazione e aggiornamento della persona. Quotidianamente si è letteralmente bombardati da notizie consecutive, incessanti e martellanti che molto spesso si fatica a riconoscere la veridicità delle stesse. Ciò determina confusione e disorientamento negli adulti, figuriamoci nei bambini o adolescenti catapultati senza alcuno scudo protettivo nel mondo virtuale. "La dipendenza - ha spiegato Saviotti - parte da lontano, molto lontano ed in particolare la tecnodipendenza può svilupparsi dalla tenera età, quando genitori poco attenti e stressati dalla quotidianità, forse anche loro sommersi da notifiche, like, commenti e chat usa e getta, mettono nelle mani di bambini di meno di un anno lo smartphone o il tablet per non essere disturbati nei loro impegni "social" o domestici, in sostituzione di quelle carezze o del sano "ciuccio" che sicuramente faceva meno danni di ciò che succede oggi con queste allucinanti e sbrigative tecniche".

È stato mostrato per questo un breve filmato dove si vede un bambino piccolissimo al quale la mamma consegna il cellulare e dopo poco, ridendo, glielo toglie scatenando in lui un pianto irrefrenabile e così via per più volte. In sala è calato un silenzio assordante, una clip che vale più di 1000 parole. La tecnodipendenza quindi al pari della ludopatia, delle droghe, dell'alcool e della nicotina con le conseguenti crisi di astinenza. Molto partecipato il dibattito che ne è seguito con domande, dubbi, riflessioni scaturite sia dagli adulti ma anche dai tanti alunni presenti che evidentemente erano incuriositi dagli argomenti proposti. Ecco che la scuola ha il dovere di intervenire, organizzando di frequente incontri come questi a sostegno della famiglia, in quello che concretamente può definirsi il vero patto educativo.

Il dirigente scolastico che ha ribadito appunto quanto "sia fondamentale lavorare fianco a fianco, genitori e docenti, proprio per prevenire eventuali atteggiamenti di dipendenza dei nostri figli verso le nuove tecnologie, attraverso percorsi didattici e progetti educativi condivisi anche senza per forza avvalersi di specialisti (basterebbe una produttiva comunicazione tra le parti) per non farli sfociare in vere e proprie patologie (n.d.r. Hikikomori o altre)". In ultimo il sindaco Tonellato che, indipendentemente dal ruolo politico, ha espresso le sue preoccupazioni e attenzioni in quanto mamma, raccontando in maniera concreta quali regole giornaliere sta dando prima a se stessa proprio nell'utilizzo delle nuove tecnologie. Insomma, è vero, tutto ciò al giorno d'oggi fa parte della nostra vita quotidiana e non possiamo negarlo, ma sempre di più bisogna fare attenzione alle concessioni precoci e all'abuso soprattutto dei nostri ragazzi evitando così future generazioni prive di creatività, fantasia, manualità ma soprattutto cittadini senza competenze. Il cammino insieme è già iniziato!!!

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