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Cronaca

Il grande cuore di Forlì: decine di donazioni per aiutare Giulia, vittima di un gravissimo incidente

Anche a Forlì ha fatto la sua parte per aiutare Giulia Centonze, la giovane studentessa di psicologia di 23 anni vittima di un gravissimo incidente lo scorso mese di maggio

Anche a Forlì ha fatto la sua parte per aiutare Giulia Centonze, la giovane studentessa di psicologia di 23 anni residente in provincia di Reggio Emilia, vittima di un gravissimo incidente lo scorso mese di maggio. I suoi parametri vitali sono ridotti al minimo. E' ricoverata in un centro specializzato, a Ferrara, ma la famiglia cerca di trasferirla in una clinica specializzata di Innsbruk, in Austria. Per garantirle le migliori cure all'estero servono 100mila euro, e grazie all'imprenditore forlivese Daniele Labruna è partito dalla nostra città un assegno da 7.780 euro, indirizzato all'associazione "Quel nodo che ci lega 

E' questo il frutto dell'attivismo della Fondazione “Fausto La Bruna”, presieduta appunto da Daniele, padre di Fausto e Carlo, uno deceduto e l'altro gravemente ferito a livello cerebrale, in due diversi incidenti stradali. Dopo l'appello pubblico ci sono state ben 58 donazioni, a nme di un centinaio di persone, con la raccolta di una cifra che sfiora gli ottomila euro. Ricorda La Bruna: “Nel 2002 mio figlio Carlo, il più piccolo, il 13 giugno ha avuto un incidente terrificante, è stato in coma per 10 mesi, è riuscito a mettersi in piedi dopo 8 anni e a camminare bene o male dopo altri 5 anni, è stato pure lui ricoverato nove mesi e sei giorni a Ferrara nell'ospedale riabilitativo San Giorgio, costola dell'ospedale cittadino Sant'Anna. Colgo con questa mia l’occasione di ringraziare pubblicamente il Dottor Paolo Boldrini, allora primario operativo e la Dottoressa Rita Magnarella psicologa e operatrice riabilitativa di mio figlio Carlo, che hanno ridato dignità e voglia di vivere a Carlo, tutto ciò è avvenuto grazie alle cure e alle assistenze significative da loro impostate e portate a compimento al fine di lenire la sua lesione cerebrale”.

La Bruna ha vissuto lo stesso dramma della famiglia Centonze: “Leggo sui social e apprendo attraverso i telegiornali nazionali di questa ragazza, Giulia che si trova nelle stesse condizioni in cui si è trovato mio figlio, e che le amiche cercano e vogliono aiutare a vivere meglio il suo futuro. So per esperienza che avrà davanti a sé una vita difficile, sempre per esperienza so che anche un solo piccolo cambiamento potrà essere per lei una grande differenza di vita, per questo motivo anche se ben consapevole che è in ottime mani a Ferrara, ma sono anche consapevole che la clinica austriaca ha molti più mezzi economici del San Giorgio di Ferrara e quindi può vantare strumenti tali che possono dare a lei quella piccola differenza da renderla meno schiava della sua invalidità”. Ricorda sempre La Bruna: “Nel 2003 un altro mio figlio, Fausto ha avuto un gravissimo incidente conclusosi con il suo decesso e fu allora che diedi vita assieme alla mia famiglia a una fondazione a lui intitolata con la quale ho aiutato negli anni tante situazioni e, attraverso la quale ho fornito all'ospedale di Forlì strumentazioni specifiche al recupero di chi ha come mio figlio Carlo ha subito una grave lesione cerebrale".

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