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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Sono venti i forlivesi, religiosi e laici, missionari nel mondo

“Vangelo è giovane e ha bisogno di giovani per correre nel mondo – dichiara padre Luca Vitali, responsabile dell’Ufficio Missionario diocesano di Forlì-Bertinoro – e il Sinodo in corso a Roma ci aiuta ad assumere senza scuse la nostra responsabilità di adulti”.

Sarà all’insegna del motto “Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti” la 92° Giornata Missionaria Mondiale, indetta da Papa Francesco per domenica in tutte le chiese del mondo. “Anche voi, giovani – scrive il pontefice argentino - per il Battesimo siete membra vive della Chiesa, e insieme abbiamo la missione di portare il Vangelo a tutti. Voi state sbocciando alla vita. Crescere nella grazia della fede a noi trasmessa dai Sacramenti della Chiesa ci coinvolge in un flusso di generazioni di testimoni, dove la saggezza di chi ha esperienza diventa testimonianza e incoraggiamento per chi si apre al futuro. E la novità dei giovani diventa, a sua volta, sostegno e speranza per chi è vicino alla meta del suo cammino. Ogni uomo e ogni donna è una missione – continua Bergoglio - e questa è la ragione per cui si trova a vivere sulla terra. Nessuno come i giovani sente quanto la vita irrompa e attragga. Vivere con gioia la propria responsabilità per il mondo è una grande sfida”.

“Vangelo è giovane e ha bisogno di giovani per correre nel mondo – dichiara padre Luca Vitali, responsabile dell’Ufficio Missionario diocesano di Forlì-Bertinoro – e il Sinodo in corso a Roma ci aiuta ad assumere senza scuse la nostra responsabilità di adulti”. La Giornata missionaria mondiale che si celebra domenica offre ancora una volta l’occasione di conoscere meglio l’opera dei venti missionari originari della diocesi di Forlì-Bertinoro. Sette sacerdoti, due dei quali “Fidei donum”, dieci religiosi e tre laici vivono e lavorano in quattro continenti, Europa, Asia, Africa e America. I sacerdoti “Fidei Donum” sono don Dino Campana e don Marcello Vandi, che operano in Venezuela, mentre don Gino Mengoni è ora incardinato alla diocesi di Tolone.

Don Luca Vitali e don Marco Canarecci fanno parte della comunità missionaria di Villaregia: il primo vive a Bologna ed è direttore dell’Ufficio missionario della diocesi di Forlì-Bertinoro, il secondo è in missione in Costa d’Avorio. Padre Valerio Valeri, missionario in Kenia e don Matteo Dall’Agata, a Vienna, fanno parte della Fraternità missionaria San Carlo Borromeo. Degli undici religiosi, quattro sono frati e sette suore: il cappuccino padre Leonardo Amadori si trova in Tanzania; il claretiano padre Luciano Brighi è in Gabon; il saveriano padre Pino Leoni è partito nuovamente per la missione in Brasile, mentre padre Carlo Stradaioli, del Terz’Ordine Regolare Francescano, dalle Filippine è tornato alla casa madre al santuario del Piratello a Imola. Suor Beatrice Aldini, delle Figlie del SS. Redentore e della Beata Vergine Addolorata, si trova in Brasile; suor Damiana Bosi, delle Suore della Sacra Famiglia, è missionaria in Colombia; suor Gianfranca Casadei delle Maestre Pie continua la sua presenza in Messico e suor Ambrogia Casamenti delle Figlie di Gesù in Costa d’Avorio, mentre suor Franca Roverelli vive ora a Lugo. Sorella Ombretta Neri del Movimento Contemplativo Missionario Charles de Foucault, per anni in Bangladesh, attualmente è alla casa madre di Cuneo; suor Vivalda Spazzoli delle Missionarie della Consolata, e in Tanzania.

Dopo il ritorno a Rocca San Casciano di Caterina Savini, per oltre 50 anni in Zimbabwe, sono due i laici forlivesi in missione: Andrea Francia ad Esquipulas in Guatemala e Daniela Altini in Perù. Nel lotto dei missionari forlivesi ci permettiamo di inserire anche la Silenziosa Operaia della Croce sorella Rosa Manganiello: irpina d’origine, rimane nel cuore dei meldolesi per aver animato per tanti anni la Casa Nostra Signora di Fatima, sede del Centro Volontari della Sofferenza e aver fondato il locale Centro socio riabilitativo per persone diversamente abili: dal 2002 la religiosa è impegnata nella missione per bambini abbandonati di Mouda, estremo nord del Camerun, al confine con Ciad e Nigeria.

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