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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Modigliana

Spacciava hashish e "maria" anche a minori, per poi usarli come fattorini sotto minaccia: è agli arresti domiciliari

L'attività investigativa degli uomini dell'Arma era partita lo scorso dicembre, quando il 21enne venne arrestato in flagranza

E' accusato di aver spacciato marijuana ed hashish a ragazzini di Faenza, Modigliana e Tredozio. Sono scattati gli arresti domiciliari per un romeno di 21 anni, già noto alle forze dell'ordine per precedenti specifici, con i Carabinieri di Modigliana ad eseguire il provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari di Ravenna. L'attività investigativa degli uomini dell'Arma era partita lo scorso dicembre, quando il 21enne venne arrestato in flagranza dopo esser stato trovato in possesso di 117 grammi di marijuana, bustine in plastica trasparente con chiusura ermetica e materiale per il peso e confezionamento della sostanza stupefacente.

Nel corso delle indagini è emerso che il giovane spacciava marijuana dal gennaio del 2018 a minorenni di Faenza, Modigliana e Tredozio. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 21enne aveva messo in atto una consolidata attività, sfruttando i 'clienti' per le consegne di droga per suo conto. L'attività dei Carabinieri ha permesso di denunciare per detenzione ai fini di spaccio sei persone, tra cui due albanesi ed un minorenne marocchino. Sono stati inoltre segnalati come assuntori 14 ragazzi, di cui 10 minorenni, residenti tra Faenza, Modigliana e Tredozio. Nel corso dell'illecita attività, secondo quanto ricostruito dall'Arma, erano stati spacciati 1,3 chili di marijuana e 850 grammi di hashish per un importo di 21.500 euro.

Il 21enne, oltre ad esser accusato di detenzione ai fini di spaccio di droga, è stato denunciato ai fini dell'articolo 611 del codice penale perchè costringeva, anche con minacce indirette, i suoi clienti - qualore fossero stati interpellati - a negare alle forze dell'ordine qualsiasi suo coinvolgimento nell'attività. Il 10 giugno scorso il giudice aveva firmato la misura del divieto di avvicinamento nei confronti alle vittime, oltre alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria. A seguito di ulteriori accertamenti sul conto dell'indagato gli investigatori hanno richiesto l’aggravio della misura cautelare per non aver rispettato diverse prescrizioni impostegli tanto da ottenere la sostituzione della pena con quella della detenzioni agli arresti domiciliari.

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