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Cronaca

La "Panda" diventa un'auto stupefacente: la droga era nascosta nel pianale, tre arresti

Tutto ha avuto inizio nel primo pomeriggio di sabato, quando le attenzioni dei detective della Questura di Corso Garibaldi, impegnati in un appostamento, si sono focalizzate su una "Fiat Panda"

Quasi cinque chili di hashish e tre spacciatori assicurati alla giustizia. Questo l'esito di un'operazione antidroga condotta dagli agenti della sezione antidroga della Squadra Mobile di Forlì, sotto la guida del dirigente Mario Paternoster e del sostituto commissario Giovanni Neri. Alle indagini ha collaborato anche il Commissariato di Cesena. Tutto ha avuto inizio nel primo pomeriggio di sabato, quando le attenzioni dei detective della Questura di Corso Garibaldi, impegnati in un appostamento, si sono focalizzate su una "Fiat Panda" con a bordo marito e moglie di Casoria (Napoli), rispettivamente di 47 e 49 anni. L'auto era appena giunta dalla Campania.

VIDEO - Un nascondiglio introvabile per i chili di droga

La coppia si è fermata nei pressi dell'abitazione di un disoccupato napoletano di 51 anni, in zona Portici, dove abita con la coniuge. Il terzetto ha guadagnato velocemente la zona del parcheggio seminterrato di viale Manzoni. E a quel punto i poliziotti si sono materializzati per l'identificazione. La perquisizione dell'auto ha permesso di trovare una cassa in metallo creata ad hoc, occultata nella parte inferiore della "Panda", incastrata sotto l'asse posteriore della vettura. All'interno vi erano ben 20 panetti di hashish per un totale di 2 chili. Un nascondiglio quasi introvabile per come era stato ricavato, con la cassetta ben avvitata al pianale di fondo dell'auto, tra l'altro ribassata rispetto al normale in quanto era stato messo un pesante carico edile nel baule.

Una "Panda" stupefacente, tre arresti per spaccio di droga

Nel garage del 51enne sono stati rinvenuti altri 2,6 chili di hashish suddivisi in panetti, bilancini di precisione e 300 euro, ritenuti provento dell'attività di spaccio. L'accusa per tutti è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente. Secondo gli investigatori il 51enne rivendeva la droga a pusher impegnati nello spaccio nei pressi delle scuole ai giovani, seguendo una rete di spaccio in questo caso tutta italiana e partenopea in particolare. Il "fumo" veniva pagato dagli spacciatori al dettaglio attraverso ricariche Postepay intestate a prestanomi. Il valore dell'hashish sequestrato ammonta a circa 20mila euro. Il terzetto si trova in carcere a Forlì a disposizione della magistratura.


 

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