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Cronaca

Spento nel 2027? Hera difende l'inceneritore: "Emissione il 90% sotto i limiti di legge"

Dopo il voto del Consiglio comunale che chiede lo spegnimento dell'inceneritore nel 2027, allo scadere del prossimo piano regionale dei Rifiuti, prende posizione Hera

Dopo il voto del Consiglio comunale che chiede lo spegnimento dell'inceneritore nel 2027, allo scadere del prossimo piano regionale dei Rifiuti, prende posizione Hera, che detiene la proprietà e la gestione della struttura: "Nella gestione dei rifiuti urbani la termovalorizzazione (incenerimento con recupero di energia) e la raccolta differenziata non sono soluzioni alternative ma complementari: la prima è indispensabile per completare il ciclo di trattamento dei rifiuti. Poiché le attuali tecnologie non permettono di recuperare materia e riciclare il 100% dei rifiuti raccolti anche se correttamente differenziati, la termovalorizzazione rappresenta oggi la soluzione più efficiente per il trattamento degli scarti non recuperabili e un’alternativa sostenibile alla discarica. Inoltre è molto diffusa in Europa, dove sono attivi 492 impianti (di cui 36 in Italia) di trattamento termico dei rifiuti, collocati in molti casi anche all’interno dei centri urbani. Paesi come Svezia, Finlandia, Danimarca, conferiscono nei termovalorizzatori oltre il 50% dei loro scarti".

Ed ancora: "I dati ufficiali dell’Istituto Superiore per la ricerca e la protezione ambientale (ISPRA), contenuti nella banca dati aggiornata annualmente dal 1990 e consultabile sul sito web https://www.sinanet.isprambiente.it/. inoltre, attestano che le fonti rilevanti delle emissioni in atmosfera sono in particolare il riscaldamento residenziale e il trasporto veicolare, mentre il settore “terziario”, di cui fanno parte gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti, rientra tra i comparti meno significativi. Il termovalorizzatore di Forlì, nello specifico, produce circa 12.300 MWh/anno di energia termica (pari alla quantità di calore necessaria a riscaldare circa 1.380 utenze domestiche), ceduta interamente alla rete di teleriscaldamento a servizio della zona industriale limitrofa, e 67.000 MWh/anno di energia elettrica, di cui circa l’82% ceduto alla rete elettrica nazionale (pari al fabbisogno di oltre 20.300 famiglie). Grazie alla produzione di energia elettrica e termica, viene evitata in un anno l’emissione di 37.200 tonnellate di CO2 equivalenti".

"L’impianto è dotato delle migliori tecnologie disponibili, così come tutti i termovalorizzatori di Herambiente, e grazie a questo le sue emissioni sono ampiamente al di sotto (oltre il 90%) dei limiti di legge, anche quelli più restrittivi definiti nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). I controlli sono costanti, sia da parte dell’azienda (l’impianto è presidiato da una squadra specializzata 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno), sia da parte degli organi competenti. Il monitoraggio è continuo, tutti i principali parametri delle emissioni prodotte vengono analizzati ogni 40 secondi, trasmessi agli enti di controllo (Arpa Emilia-Romagna), pubblicati e aggiornati ogni mezz’ora sul sito web www.herambiente.it, visibili quindi a chiunque, a garanzia della massima trasparenza e correttezza. Il termovalorizzatore gode inoltre di tutte le principali certificazioni nel campo della gestione ambientale, sicurezza e qualità, e tra queste anche l’Emas, il massimo grado di certificazione ambientale europeo".

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