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Cronaca

Lavora con l'identità dell'amico ricercato e finisce nei guai

Un senegalese di 50 anni è stato denunciato dagli agenti della Squadra Mobile di Forlì con le accuse di falso materiale ideologico, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e induzione in errore di pubblici Ufficiali.

Aveva acquisito dal 2005 l'identità di un amico ricercato per un ordine di carcerazione. E dal 2012 la sua posizione in Italia era stata regolarizzata grazie all'assunzione come badante da parte di un connazionale. Un senegalese di 50 anni è stato denunciato dagli agenti della Squadra Mobile di Forlì con le accuse di falso materiale ideologico, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e induzione in errore di pubblici Ufficiali.

Tutto è partito da un provvedimento di custodia cautelare in carcere firmato dalla Procura di Ravenna nei confronti di un 56enne senegalese domiciliato a Bertinoro, che deve scontare quattro mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale. Attraverso le verifiche del caso gli inquirenti hanno appurato come l'extracomunitario nel frattempo lavorasse in un'azienda del Forlivese.

Ma al momento del controllo l'individuo che si sono trovati di fronte gli agenti non era il 56enne ricercato, ma un 50enne. E' emerso che l'extracomunitario identificato si era fatto assumere con un altro nome, ottenendo con lo stesso il permesso di soggiorno dal 2012 grazie ad un connazionale (quarantenne domiciliato a Forlimpopoli) che l'aveva assunto come badante. Inoltre come sorta di ricompensazione pagava al 58enne 100 euro al mese.

L'intricata vicenda si è conclusa con tre denunce a piede libero per falso materiale ideologico, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e induzione in errore di pubblici Ufficiali. Il ricercato è stato rintracciato a Bertinoro ed arrestato secondo quanto disposto dalla magistratura del capoluogo bizantino.

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