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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Stangata rifiuti, monta la protesta: "Migliaia di euro in più, molte imprese andranno in rosso"

Il problema risiede nelle tariffe per il 2019 decise a inizio d'anno, che si sono rivelate molto penalizzanti per certe categorie di imprese. Molto duri certi sfoghi su Facebook

Le bollette dei rifiuti si stanno trasformando in una nuova stangata per le aziende. Con l'arrivo della fatture della Tari, infatti, sta emergendo che per certe tipologie di commercianti – bar e ristoranti, macellerie e frutta e verdura in particolare - il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti incide sulle bollette fino addirittura a triplicarle rispetto al 2018. Il malessere delle imprese sta montando, tanto che c'è chi su internet propone lo “sciopero della Tari”, mentre già altri hanno intenzione di organizzare class action.

Le proteste dei commercianti

Il problema risiede nelle tariffe per il 2019 decise a inizio d'anno, che si sono rivelate molto penalizzanti per certe categorie di imprese. Molto duri certi sfoghi su Facebook: “Per il nostro bar siamo passati da 800 euro scarsi a 1700”, lamenta un barista. “Vendo fiori e la mia attività è equiparata a pescheria e ristorazione, ho sempre pagato un botto, producendo un rifiuto nobile, pulito, ottimo per compostaggio, adesso ho un servizio pessimo con la tariffa più che triplicata”. “Una bolletta di 4000 euro e non sanno il perché”, sbotta un altro lettore.

Altri propongono di non pagare, come forma di protesta: “Ho sempre difeso Alea in quanto sostenitore della raccolta differenziata, ma questa volta non ci siamo per niente. Il servizio è stato imposto in modo frettoloso con non pochi disagi per cittadini e imprese. Per far ingoiare meglio il boccone a tutti hanno promesso a più riprese per un anno che la Tari sarebbe stata più bassa rispetto alla gestione Hera, alla quale non ritornerei mai. Non dimentichiamo che i tariffari sono stati avvolti nel mistero fino a pochi mesi fa, fra la preoccupazione generale della gente. Le promesse ora devono essere mantenute, costringere le imprese a pagare una bolletta triplicata è inaccettabile. Se le cose stanno così, queste imprese farebbero bene a mettersi d'accordo fra di loro e decidere di non pagare la Tari di quest'anno come segno di protesta”.

Altre imprese si stanno organizzando per non avvalersi più di Alea, ma di far ritirare i loro rifiuti da operatori privati a libero mercato. Così per esempio stanno facendo alcuni supermercati in città. MA la lamentela è che comunque la quota fissa ad Alea sia dovuta, anche se il servizio non viene reso. Protesta anche un altro lettore, sempre su Facebook: “Per le ditte avete raddoppiato le tariffe e se qualcuno porta della roba nei centri Alea dicono che non possono ritirarli perché sono rifiuti speciale e così bisogna chiamare il loro camion”.

Le altre associazioni di categoria: "Discuterne ai tavoli tecnici"

L'intervista

Alberto Zattini, direttore di Confcommercio, la situazione si fa problematica...
“Il problema qui non è dare una risposta al sottoscritto, che non ne ha bisogno, ma a centinaia di piccole imprese che si stanno vedendo forti aumenti della Tari. Alla mia associazione si stanno rivolgendo decine di commercianti e imprenditori con le bollette in mano, furibondi. Non so come come le altre associazioni di categoria gestiscano i rapporti con le loro imprese, ma ora sembra che il problema dei rincari siamo noi che segnaliamo, mentre facciamo solo il nostro mestiere. Qualcuno invece potrebbe fare autocritica, dire per esempio che è stato sottovalutato il problema e che sono state date informazioni sbagliate”. 

E' mancata anche la trasparenza, nessuno dà dei numeri sul fenomeno. Voi che riscontri avete, è generalizzato? Non vi hanno fornito dei numeri su quanto ammontano questi rincari?
“Non abbiamo numeri sul fenomeno, ma per certe categorie merceologiche come bar e ristoranti, frutta e verdura, macellai pare generalizzato”.

C'è un tavolo tecnico per affrontare il problema e porre correttivi per il 2020. Ma per il 2019 bisogna rassegnarsi a pagare il triplo?
“Per il 2019 chi li restituisce i soldi a queste imprese? Ci rendiamo conto che nel commercio alla fine di quest'anno ci saranno imprese che non riusciranno a far quadrare i loro conti? Chi restituisce queste migliaia di euro che saranno versate per il 2019?”

Questi tra l'altro sono acconti, poi col saldo a conguaglio della tariffa puntuale ci potrebbero essere altre sorprese...
“Sì, per ora parliamo di acconti, poi bisogna vedere i saldi”.

Alcune imprese si stanno organizzando diversamente. I loro rifiuti vengono messi a libero mercato, anche se poi a quanto pare bisogna comunque pagare una quota ad Alea
“Ho un riscontro su questo da alcuni associati. So che un grande supermercato lo ha fatto ed altri lo stanno facendo, ma non so esattamente cosa comporti e quindi non mi esprimo”.

Comporta che non passano più come rifiuti urbani, gestiti dall'operatore pubblico.
“Noi abbiamo creduto e crediamo nel percorso intrapreso per aumentare la raccolta differenziata, per il quale ci era stato promesso un doppio vantaggio: il beneficio ambientale e il risparmio per le imprese”

Alcuni, su internet, parlano di class action, altri di non pagare in modo massiccio la Tari, per protesta...
“Non mi permetterei mai di istigare alla disobbedienza civile. Gli importi che stanno arrivando sono da pagare, e pagare entro i termini, se no si finisce ad Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione, ndr)"

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