Stare lontano dalla moglie? Nemmeno per idea: minacce a lei e ai servizi sociali

Aveva già un ordine del giudice che gli impediva di avvicinarsi e comunicare con moglie e figli, ma lui non resisteva alla tentazione di minacciare, spesso anche di morte, la donna e le assistenti dei servizi sociali che seguivano il loro caso. Per questo il giudice per le udienze preliminari Camillo Poillucci lo ha ristretto agli arresti domiciliari: potrà lasciare la casa solo per recarsi al lavoro. Un uomo albanese di 38 anni è stato raggiunto dal provvedimento emesso dal Tribunale di Forlì visto che il suo comportamento minaccioso ha fatto ravvisare l’ipotesi di reato di stalking e atti persecutori.

Da qualche mese la Squadra Mobile di Forlì, diretta dal dirigente Claudio Cagnini, aveva raccolto la denuncia di una donna albanese che si sentiva in pericolo dal marito, in via di separazione, che la minacciava di morte. Al contempo anche operatori dei Servizi sociali che seguivano il caso della famiglia, con due bambini piccoli, avevano ricevuto più volte telefonate e messaggi in segreteria dal tono poco rassicurante. Gli investigatori della Squadra Mobile avevano richiesto un provvedimento del Tribunale: sia quello di Forlì, sia quello dei Minori di Bologna, avevano obbligato l’uomo a non avvicinarsi ai luoghi frequentati da moglie e figli, bambini che avrebbe potuto vedere solo all’interno di incontri protetti con l’ausilio di operatori dei Servizi sociali.

Un percorso che il 38enne non voleva rispettare, lasciando messaggi minatori al telefono sia dei Servizi sociali sia della moglie. Coordinati dal sostituto procuratore Laura Brunelli, i poliziotti della Squadra Mobile hanno ripresentato il caso al giudizio del Gup Camillo Poillucci che questa volta ha deciso per la misura degli arresti domiciliari, che il 38enne potrà lasciare solo nelle ore di lavoro.