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Cronaca

Bonaccini sprona il Governo: "Anticipare l'apertura dei negozi e dare indicazioni sulle scuole"

Lunedì sono ripartiti i distretti e le imprese del settore manifatturiero la cui attività sia rivolta prevalentemente all’export

"Passi avanti, ma mi auguro che le date di ulteriori riaperture vengano riviste e anticipate". A chiederlo è il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Lunedì sono ripartiti i distretti e le imprese del settore manifatturiero la cui attività sia rivolta prevalentemente all’export, "comparti fondamentali per la nostra economia regionale come automotive, ceramiche, moda e altri ancora. Ovviamente, rispettando i protocolli sulle misure di massima sicurezza per lavoratori e lavoratrici. Un primo passo avanti dopo che il Governo ha accolto la nostra proposta, che qui abbiamo condiviso nel Patto per il lavoro regionale".

Lunedì è ripresa la vendita del cibo da asporto (take away) da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, anche artigianali, seppur dietro prenotazione e con accessi contingentati, per evitare assembramenti. "Anche in questo caso, un primo passo avanti per bar, ristoranti, rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio, stavolta in seguito a un’ordinanza regionale - prosegue il presidente. Dal 4 maggio, poi, ripartiranno l’intera manifattura, tutte le costruzioni e l’edilizia privata, oltre al commercio all’ingrosso funzionali ai comparti che riprenderanno. Così come sarà permesso tornare a fare attività motoria e sportiva singolarmente.

"Qualcosa di positivo, insomma, si sta muovendo - spiega Bonaccini - Nessuno di noi deve dimenticare come le misure adottate finora abbiano permesso di rallentare il contagio, a tutela della salute pubblica e delle persone. Non è quindi possibile un ‘liberi tutti’ generalizzato. Le persone hanno però dimostrato grande senso di responsabilità in questo lungo periodo di lockdown, allo stesso modo il senso di responsabilità di ciascun cittadino sono certo prevarrà nella fase che si sta per aprire, di convivenza col virus".

"Per questo, se l’andamento epidemiologico dovesse continuare a essere positivo, chiederemo al Governo di rivedere i tempi e le modalità di riapertura di quegli esercizi commerciali e di quelle attività (negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, palestre e altro) che oggi, sulla base delle scadenze indicate domenica, vedono davanti a sé date ancora troppo lontane per la loro ripartenza, compresi i settori del turismo e della cultura. Così come indicazioni chiare dovranno arrivare su scuola e servizi per l’infanzia: a famiglie e genitori devono essere garantiti sostegno e servizi, soprattutto nel momento in cui si apprestano a poter tornare al lavoro".

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