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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Stefano, il vivaista che gira coi suoi paperi in città per strappare sorrisi

C'è Philippe Paperio, il papero esperto d'arte, c'è Quack Mike maestro dei quiz e ci sono pure i 'Paperini di campagna' con giacche luccicose e capelloni anni '60

C’è Philippe Paperio, il papero esperto d’arte, c’è Quack Mike maestro dei quiz e ci sono pure i 'Paperini di campagna' con giacche luccicose e capelloni anni ’70, tutti allegramente sulla Paperomobile. A portare in giro l’allegra brigata suscitando sorrisi e curiosità tra i forlivesi è Stefano Silvestroni, titolare del noto vivaio di viale Bologna. Tempo fa ha creato i paperi per abbellire uno stand in una fiera che si svolgeva a Varese e da lì è cominciata l’avventura fatta di tantissimi personaggi studiati nei minimi particolari sia nella personalità che nei costumi.

“Quello più intellettuale è sicuramente Paperio  - dice Silvestroni – che si diverte anche a portare gli altri in giro per i musei, ma il primo che ho fatto e che ha avuto il maggior successo è stato il romagnolo ‘sburon’ con la camicia sbottonata e la collana in bella mostra. Ha fatto colpo tra i varesini e da lì mi è venuta l’idea di creare altri personaggi”. Il debutto dei paperi in centro a Forlì è stato lo scorso agosto quando i ‘paperi sposi’ Petronilla e Arcibaldo si sono sposati in piazza Saffi. “Era il due di agosto e c’erano venti paperi tra ospiti e celebranti, c’era il papero prete e pure il papero sindaco. Siamo andati a fare il pranzo di nozze da Eataly, era per scherzo ma sono stati tutti molto gentili e abbiamo anche potuto fare un bel servizio fotografico”.  

Silvestroni, l'uomo dei paperi

Silvestroni non è nuovo a questi guizzi di fantasia. Nel suo vivaio ha allestito per molti anni il presepe di balle di fieno visibile dalla tangenziale, in vista del ritorno del Giro d’Italia nel 2006 ha anche realizzato un grande ciclista sempre con le balle di fieno che era stato inquadrato anche dalle telecamere del Giro che riprendevano dall’elicottero. “Diciamo che mi è sempre piaciuto divertirmi e soprattutto sono contento di suscitare un sorriso, una curiosità in chi ho di fronte”. Per questo i paperi sul carretto sono diventati una sorta di attrazione capace di creare capannelli di curiosi ovunque compaiono.

Ma quanto ci vuole per fare un papero? "Ci vogliono diverse ore di lavoro. Io immagino i personaggi intorno ai quali costruire una storia e immagino anche i costumi. Poi mia moglie Marina realizza il papero che è fatto di ghiaino e di stoffa da tappezzeria e mia madre realizza i costumi. Il costume più difficile? Quello da ufficiale del genio della Prima Guerra Mondiale per il quale abbiamo proprio fatto uno studio sulla divisa storica. Con lui, il ‘generale’ sono andato anche alla Caserma De Gennaro per la ricorrenza del 4 novembre. Ma ci sono il nobile inglese, la papera afgana che riprende l’icona di Steve Mccurry e pure il papero fotografo Mcpaperre, poi il maitre, il cameriere, il dandy, la modella e tanti altri. In casa ne ho più di quaranta. Uno è anche vestito da architetto paesaggista, ce l’ha chiesto un architetto per un suo prossimo convegno.  Ad un altro metteremo un trench per farlo diventare il tenente Colombo, se visto davanti, o un maniaco se visto da dietro. Ci divertiamo così”.

I paperi hanno visitato anche diversi musei (a Bologna, Ferrara e Ravenna) sempre accompagnati da Paperio. Le foto delle visite, con tanto di recensione a quadri a sfondo 'paperesco', sono poi pubblicate su Facebook sia nel profilo di Silvestroni sia nella pagina dedicata “Paperi e papere”.

IL PERSONAGGIO: FORLI' IERI E OGGI, IL COLLEZIONISTA DI IMMAGINI
 

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