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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Stop ai fondi statali per il centro, l'altolà di Di Maio: "Garantire le risorse che spettano a Forlì"

“L'emendamento approvato espone al rischio di recesso gli accordi già stipulati tra i Comuni e la Presidenza del Consiglio"

Giù le mani dai fondi per le città, comprese quelle romagnole. L'emendamento passato al Senato all'interno del decreto “Milleproroghe” mette a rischio i fondi del cosiddetto “bando periferie” che ha consentito di mettere a disposizione delle città italiane risorse per le opere pubbliche. L'altolà arriva da Marco Di Maio: "E' una scelta che proviene dal precedente Parlamento e dal precedente Governo di cui aveva beneficiato anche la città di Forlì, vedendosi assegnati 8,3 milioni di euro per dodici progetti specifici: dal Campus universitario al centro storico, dalla riqualificazione del Foro Boario a Porta Schiavonia, dall'ex asilo Santarelli al palazzo Merenda. E' importante notare che con questo emendamento non arriva, almeno per ora, nessun fondo aggiuntivo rispetto a quelli già assegnati". 

“L'emendamento approvato – spiega il deputato Marco Di Maio, che ha seguito 'a distanza' la vicenda essendosi svolta nell'altro ramo del parlamento – espone al rischio di recesso gli accordi già stipulati tra i Comuni e la Presidenza del Consiglio. Gli unici salvaguardati sono i primi 20 comuni capoluogo che vennero finanziati con la prima tranche; per tutte le altre città che hanno progetti esecutivi ancora non approvati, si mantiene l'efficacia delle convenzioni fino al 2020”.

Il problema sta proprio qui, nei tempi. “Intanto – chiarisce anche il deputato – l'emendamento non è ancora legge: è una modifica ad un decreto in corso di esame al Senato, che andrà poi esaminato dalla Camera ed entrerà in vigore presumibilmente verso la fine di settembre. Non c'è alcuna garanzia, sulla base dell'emendamento votato, che il Governo mantenga i patti sottoscritti con i comuni e se non lo farà sarà una vera e propria sottrazione di risorse ai cittadini”.

“Quello che serve adesso – spiega il parlamentare romagnolo – è che il governo faccia chiarezza e proponga una correzione alla norma che vincoli i soldi stanziati dai precedenti governi, che non hanno assolutamente tagliato nulla al contrario di ciò che viene detto da alcuni parlamentari di maggioranza con dichiarazioni copiate e incollate senza sapere di cosa si parla, dando garanzie che i progetti vengano realizzati. Ci batteremo nel passaggio del provvedimento alla Camera per ottenere chiarezza e chiedere il rispetto dei patti sottoscritti”.  

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