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Cronaca

"Stop della Regione sul Rio Bolzanino? E' una richiesta assurda e infondata"

Per il Consorzio di Bonifica solo una "smagliatura" di una nota regionale su questo progetto, che il Consorzio rigetta definendola "infondata" e contenente pretese "assurde"

Non ci sarebbe nessuno stop da parte della Regione sul progetto del Consorzio di Bonifica della Romagna sul previsto taglio di circa 1.300 piante nell'area del Rio Bolzanino, nella zona di Villanova, ma solo una “smagliatura” di una nota regionale su questo progetto, che il Consorzio rigetta definendola “infondata” e contenente pretese “assurde”.

Lo dice in una sua nota il presidente del Consorzio Roberto Brolli: “La posizione della Regione è quella di una semplice quanto infondata pretesa di autorizzazione preventiva (ai sensi di cosa non è dato sapere) al rispetto di un obbligo di legge. Peraltro del tutto privo di ogni attualità normativa è il riferimento regionale alla previsione di tale corso d’acqua nell’elenco delle acque pubbliche (peraltro abrogato circa 17 anni fa), quasi a significare che tale previsione potesse comportare una diversa competenza nella sua tutela. Non è così: l’iscrizione in tale elenco veniva effettuata al tempo in cui vigeva il regime di ripartizione pubblico-privata delle risorse idriche, per evidenziarne l’assoggettamento ad un regime pubblicistico in ragione della sua attitudine a qualsiasi uso di pubblico generale interesse, e non certo con lo scopo di distinguere competenze fra enti”. Brolli quindi minimizza: “Ma a parte questa smagliatura da parte dell’estensore nella nota regionale, si aggiunge che l’intervento è finanziato integralmente con fondi consortili per cui appare ancor più assurda la pretesa del Servizio Tecnico di Bacino di una sua preventiva autorizzazione non si sa bene poi in ragione di quale disposto normativo”.

Invece, a detta della nota del Consorzio di Bonifica, “il Rio Bolzanino è opera pubblica di bonifica e come tale nella competenza esclusiva sia per le attività manutentive che per il rilascio di atti concessori dell’ente deputato per legge alla gestione delle predette opere pubbliche e cioè il Consorzio di bonifica. Ciò non in funzione di una autoreferenziale attribuzione di funzioni, ma in quanto le stesse discendono direttamente dalla legge. Il Rio Bolzanino inoltre è affluente di altro canale di bonifica, il “Cosinello” che a sua volta si immette in ulteriore canale di bonifica “il Rio Cosina” fino al recapito finale nel fiume Montone. Indubbia pertanto è la pertinenza con il sistema della bonificazione”. Inoltre, conclude la nota: “La legge vieta poi in modo assoluto (senza cioè possibilità di deroga da parte di alcuno) la piantumazione di alberi e siepi a distanza inferiore a due metri dal ciglio o dal piede d’argine: figuriamoci all’interno del corso d’acqua”.    

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