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Cronaca Meldola

La seta di Meldola era ritenuta la più pregiata: ricostruita la mappa delle filande presenti agli inizi del Novecento

Con grande sorpresa sono stati trovati documenti che confermavano la grande affluenza di persone al mercato del bozzolo di Meldola, perché la seta “Razza Meldola” era ritenuta più pregiata rispetto a quella dei paesi vicini

Grazie a un’iniziativa dell'associazione Genm, in collaborazione con il Comune di Meldola, è stata realizzata una mappa delle filande presenti in città agli inizi del Novecento. La prima attività svolta dall'associazione è stata quella di fare una ricerca nell’archivio storico di Meldola per cercare documenti che attestassero l’attività del baco da seta in loco. Con grande sorpresa sono stati trovati documenti che confermavano la grande affluenza di persone al mercato del bozzolo di Meldola, perché la seta “Razza Meldola” era ritenuta più pregiata rispetto a quella dei paesi vicini.

Inoltre Meldola nel 1857 possedeva ben 20 filande i cui prodotti facevano concorrenza a quelli di Como, portando un discreto benessere generale che costituiva la base della storia economica di Meldola. Da questi studi e ricerche, grazie all’impegno del Genm e del suo presidente Luciano Ravaglioli, nascono il volume “Meldola, il baco e la seta” e il museo comunale “Ciro Ronchi”, ed anche la curiosità di conoscere l’ubicazione delle 20 filande descritte nei documenti storici.

"Per trovare notizie sulle vecchie filande, è stato fondamentale il lavoro compiuto da Sergio Dell’Amore, socio Genm, nativo e residente nella nostra città, che ha raccolto le testimonianze di diverse persone anziane del paese, che ancora ricordavano di averle viste o che comunque ne avevano sentito la storia dai propri parenti - spiega il sindaco Roberto Cavallucci -. Non è stato possibile raccogliere informazioni o individuare l’ubicazione delle filande dell’800, troppo lontane nel tempo: solo di alcune di esse si conserva ancora qualche traccia. È stato così possibile individuare una quindicina di filande e due essicatoi, e l’ubicazione esatta nella nostra città. La mappa delle vecchie filande meldolesi è stata ideata e stampata a cura del Genm, in collaborazione con il Comune, e sarà un valido strumento di promozione culturale e turistica, per conoscere una parte importante della storia di Meldola, “Città della seta”".
 

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