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Cronaca

Il degrado si combatte con l'arte: Aurelio e Giorgina Saffi danno un'anima ai muri

L'opera è stata realizzata su un muro spoglio, spesso in passato oggetto di degrado, quello che si trova in via dei Filergiti a fianco dell'ingresso della discoteca 'Controsenso'.

Il primo fu quello del noto artista di strada Gomez in piazzale Guido da Montefeltro, all’angolo con via Andrelini, sul prospetto di una palazzina Acer: la figura soave di una donna che con un dito pizzica un cavo d’acciaio quasi a voler suonare uno strumento. Una novità che ha suscitato grande interesse tra i forlivesi, specialmente i più giovani. E da lì è partita l'idea del "Murali Street Art Festival", murales firmati da grandi artisti della street art per riempire di bellezza e arginare il degrado di alcuni dei muri tra i più imbrattati e anonimi del centro storico di Forlì.

Street art in centro contro il degrado

Così nel 2018

Zed1 (nome d'arte di Marco Burresi) ha affrontato il tema dell'articolo 1 della Costituzione, il lavoro, decorando il muro di via Francesco Nullo sempre sul prospetto di una casa popolare. Camilla Falsini ha adottato la biblioteca decentrata del parco della Resistenza, realizzando un'opera sul tema della tutela del patrimonio artistico. Al cesenate Gola venne affidato il vicolo Casaglia, la strada di collegamento tra il San Domenico e il grande parcheggio dell'Argine e il parco urbano. Il riminese Eron (Davide Salvadei) ha dipinto entrambe le pareti private del vicolo San Domenico, delizioso e spesso degradato passaggio tra via Caterina Sforza e il museo. Ha rappresentato la “famiglia”, articolo 29 della Costituzione. Creatività che ha toccato anche il palazzo dell'Ausl di via Cobelli e l'edificio di piazzale del Lavoro con l'albero stellato di Hope.

Le opere del 2019

Quest'anno la street art ha toccato l'area di piazza del Carmine: hanno visto la luce quattro delle cinque nuove opere che quest'anno saranno dedicate al Risorgimento, dopo il filo comune della Costituzione scelto lo scorso anno. Si sono alternati in città la spagnola Hyuro, la francese Sema Lao e poi gli italiani Basik e Andrea Ravo Mattoni che hanno operato in via dei Filergiti, via Maceri e via Francesco Nullo nell'ambito dell'iniziativa promossa dal centro di aggregazione giovanile “Officina52” della cooperativa sociale Paolo Babini. Altra location è inoltre il sottopassaggio ferroviario di via Monte San Michele e della rotonda Santa Chiara: qui invece 16 artisti, coordinati dall'associazione “Romagna in fiore”, hanno decorato le lunghe pareti del sottopassaggio. Opera “regina” dell'edizione 2019 è stata una rappresentazione in chiave giovane e moderna di Aurelio e Giorgina Saffi, nel bicentenario della nascita del celebre patriota. L'opera è stata realizzata su un muro spoglio, spesso in passato oggetto di degrado, quello che si trova in via dei Filergiti a fianco dell'ingresso della discoteca 'Controsenso'. A lavorarci la francese Sema Lao.

Per le altre opere, invece, il filo conduttore è stato l' “allegoria del progresso”. Un'opera del periodo risorgimentale che celebra i successi del progresso, in pieno stile positivista ottocentesco, presente in Comune nella sala Calamandrei è stata riprodotta, mantenendo lo stile originario, da Andrea Ravo Mattoni in via Maceri. Sulla stessa scia le opere che rappresenteranno la fotografia in via Francesco Nullo (ad opera della spagnola Hyuro), l'illuminazione pubblica in via Maceri a cura di Basik e la ferrovia nel sottopassaggio ferroviario di via Monte San Michele. 

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