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Cronaca

Combattere lo stress a suon di sorrisi: "ingegneria del buon umore" al servizio degli infermieri

Il direttivo dell'Opi di Forlì-Cesena ha organizzato un corso gratuito sulla gestione dello stress tenuto dallo psicologo del lavoro che con il suo metodo basato sul buon umore

Quella con lo stress quotidiano è, per molti, una relazione molto complicata da gestire e spesso può condizionare intere giornate sia nell'ambito lavorativo che personale. Esistono strumenti concreti e accessibili a tutti per rispondere ad un sovraccarico di responsabilità o di ore lavorative? Qual è la formula magica che consente di affrontare in modo positivo e costruttivo il lavoro di squadra quando qualche collega non la pensa come noi? Su queste ed altre tematiche si sono interrogati gli infermieri professionisti, riuniti dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi), di Forlì-Cesena il cui direttivo ha organizzato e proposto il corso gratuito dal titolo “Conflitti in equipe: gestione delle emozioni. Come gestire emozioni e comunicazione con intelligenza positiva”, tenuto dallo psicologo del lavoro ed esperto di gestione dello stress, Terenzio Traisci, a cui hanno partecipato un centiniaio di professionisti.

Secondo Traisci, che ha collaborato con diverse grandi aziende italiane come Eni ma anche internazionali (Ikea, Sony e molte altre),  "lo stress è una reazione di allerta rispetto a qualcosa per cui la nostra mente ritiene di dover prestare attenzione"; occore quindi un metodo per gestire la nostra interpretazione degli eventi stressanti "in quanto lo stress mal gestito porta ad un deterioramento delle nostre capacità cognitive, percettive e comunicative, oltre ad influire sul nostro sistema immunitario affaticandolo e rendendoci così più vulnerabili ad infezioni". La strategia anti stress proposta dallo psicologo del lavoro agli infermieri dell'Opi Forlì-Cesena è basata sul buon umore, "inteso non come euforia, goliardia, testa fra le nuvole, superficialità e distrazione nel fare le cose, ma come stato d'animo sereno, positivo, lucido e motivato".

Durante il corso Traisci è sceso nel dettaglio in merito anche al lavoro in equipe, condizione preponderante nella professione infermieristica: "Il conflitto con i colleghi può diventare un momento altamente stressante, come ad esempio quando ci si confronta su una situazione da affrontare e si hanno opinioni contrastanti - dice Camilla Bertozzi, infermiera professionista che ha partecipato al corso tenuto da Traisci - . A quel punto si tenta di puntare il dito contro gli altri, peggiorando così la situazione e alimentando i malumori senza arrivare ad una soluzione concreta. Traisci ci ha invitato a cambiare approccio, lavorando prima di tutto su noi stessi, chiedendoci quale può essere la soluzione al problema per poi proporla anche agli altri nel miglior modo, oppure ragionare sul fatto che forse il conflitto a volte può nascere da un semplice cattivo umore che ha poco a che fare con la situazione lavorativa da affrontare". Secondo la teoria che lo psicologo del lavoro  ha esposto agli infermieri dell'Opi Forlì-Cesena, lo stress può essere percipito come un potenziale amico, un coinquilino che può risultare anche costruttivo: "Esso è infatti nient'altro che una reazione di allerta e quando siamo in allerta siamo realmente al nostro massimo grado percettivo, cognitivo, decisionale e comunicativo. Essere consapevoli di questo aiuto da parte dello stress, fa attenuare la risposta fisiologica, rendendoci più tranquilli e lucidi ad opera anche del neuro ormone ossitocina, rilasciato in tutte le situazioni in cui si sperimenta tranquillità e benessere, che rilassa i vasi sanguigni, recupera i danni dello stress cronico, favorisce la rigenerazione delle cellule cardiache, ci fa sentire più coraggiosi, e più connessi con le altre persone". 

Gli infermieri professionisti hanno seguito con interesse le quattro ore di corso, anche perchè l'approccio di Traisci è stato "molto interattivo e coinvolgente", come descrive la partecipante Camilla Bertozzi, che aggiunge: "Sono argomenti che potrebbero interessare qualsiasi ambito lavorativo, tanto più il nostro nel quale siamo a stretto contatto con le persone e con le loro sofferenze e quindi la gestione delle loro, ma anche delle nostre, emozioni e questo ci pone in una condizione di estrema suscettibilità per quanto riguarda la generazione di stress". Quella con l'Ordine degli Infermieri Professionisti di Forlì-Cesena non è la prima collaborazione di Traisci con il settore che si occupa dell'attenzione e la cura all'altro: "Da anni collaboro con associazioni di volontariato che operano con persone malate di Alzheimer e Parkinson, come 'La Rete Magica' di Forlì, in passato ho lavorato anche con Asl Romagna e  diverse case di riposo, con l’hospice di Forlimpopoli, Avis e Croce Rossa. Il collante comune per queste realtà è sempre lo stesso, ovvero avere amor proprio per poter essere di aiuto al prossimo in modo efficace, lucido e professionale. E il primo atto di amor proprio è trovare modi per curare il proprio umore, il proprio corpo e i propri pensieri".

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