Studente arrestato in Egitto, sit-in in Piazza Saffi: "Libertà per Patrick Zaki"
Il Comitato Direttivo e l’attivo dei delegati della Filcams Cgil di Forlì, riunitosi venerdì, con un ordine del giorno ne chiede l’immediata liberazione di Patrick George Zaki e invita a sottoscrivere l’appello di Amnesty International
Anche la Cgil di Forlì si mobilita per Patrick George Zaki, lo studente universitario a Bologna arrestato l’8 febbraio scorso al suo rientro in Egitto per un periodo di vacanza. Il Comitato Direttivo e l’attivo dei delegati della Filcams Cgil di Forlì, riunitosi venerdì, con un ordine del giorno ne chiede l’immediata liberazione di Patrick George Zaki e invita a sottoscrivere l’appello di Amnesty International. Domenica mattina, alle 11, ci sarà un sit-in in Piazza Saffi "Libertà per Patrick Zaki".
"A Zaki sarebbero state contestate le sue attività a favore dei diritti umani trasformandole in false denunce di "incitamento a protestare per minare l’autorità dello Stato" e sembra che durante gli interrogatori sia stato sottoposto a percosse e a torture - evidenzia il segretario generale della Filcams Cgil, Raffaele Batani -. Si chiede che gli interessi economici e politici esistenti tra Italia ed Egitto non precludano una legittima richiesta di rispetto dei Diritti Umani Universali".
Sulla questione interviene anche il segretario generale del sindacato, Maria Giorgini: "A Zaki sarebbero state contestate le sue attività a favore dei diritti umani trasformandole in false denunce di “incitamento a protestare per minare l’autorità dello Stato” e sembra che durante gli interrogatori sia stato sottoposto a percosse e a torture. L’arresto arbitrario e la tortura di Patrick Zaki rappresentano un altro esempio della sistematica repressione dello stato egiziano nei confronti di coloro che sono considerati oppositori e difensori dei diritti umani, una repressione che raggiunge livelli sempre più allarmanti giorno dopo giorno".
Conclude Giorgini: "Chiediamo alle autorità egiziane il rilascio immediato e incondizionato di Patrick, in stato di fermo esclusivamente per il suo lavoro sui diritti umani e per le idee espresse sui social. È necessario che le autorità conducano un’indagine indipendente sulle torture che ha subito e che sia garantita la sua protezione in maniera tempestiva. Si chiede che gli interessi economici e politici esistenti tra Italia ed Egitto non precludano una legittima richiesta di rispetto dei Diritti Umani Universali. Per queste ragioni invitiamo a sottoscrivere l’appello di Amnesty International per il rispetto dei diritti umani universali e per la liberazione di Patrick".