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Cronaca

L'anatomia patologica mette ai "raggi x" il covid-19: come il virus ha colpito i pazienti

Luca Saragoni, anatomopatologo del nosocomio mercuriale, affiancato dalla dottoressa Alessandra Dubini, ha analizzato i casi di una decina di pazienti

Anche i laboratori dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì hanno avuto un ruolo chiave nella sperimentazione dell'eparina nei pazienti malati di covid-19. Luca Saragoni, anatomopatologo del nosocomio mercuriale, affiancato dalla dottoressa Alessandra Dubini, ha analizzato i casi di una decina di pazienti, verificando gli effetti del virus. Inoltre, come componente del consiglio direttivo della Società italiana di anatomia patologica, ha contribuito a definire le linee guida a livello nazionale degli esami autoptici sui pazienti covid.

In cosa si sono focalizzati gli studi?
Sono state svolte delle biopsie su pazienti con complicanze polmonari e difficoltà respiratorie.

Può entrare nel dettaglio?
Si tratta di un prelievo di un piccolo frammento di tessuto, in questo caso polmonare, che viene esaminato. I tempi di diagnosi istologica richiedono circa cinque giorni.

Quali riscontri sono emersi?
Sono stati evidenziati danni vascolari, che sono sostanzialmente tromboembolie, quindi sia ai trombi dei piccoli vasi che la tromboembolia polmonare, che invece colpisce sostanzialmente l'arteria polmonare. Tra le manifestazioni principali c'è anche la polmonite interstiziale acuta, come quella che si riscontra nella Sars.

Dalle osservazioni degli anatomopatologi è partita la sperimentazione dell’eparina sui pazienti
Ha permesso di limitare i danni nei pazienti contagiati. Su questo aspetto c'è stato un confronto continuo con i colleghi di Bergamo e Brescia, per citare degli esempi, che hanno svolto esami su centinaia di cadaveri.

I tempi di guarigione non sono uguali da paziente a paziente. Per quale motivo?
Dipende molto dallo stato della malattia e dalla fase della stessa all'esordio diagnostico.

Possiamo attenderci altre scoperte utili dalla lotta contro il virus?
E' verosimile, come spesso accade in medicina, e Giovan Battista Morgagni ha insegnato, che indagando un tessuto per una determinata patologia possono emergere delle alterazioni che possono essere indici di altre malattie. Questo è plausibile. Non possiamo sapere se è il caso di pazienti covid, ma sicuramente l'anatomia patologia è in grado di focalizzarsi su questi aspetti.

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