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Il caso

Doppio suicidio, per gli inquirenti non c'è plagio o istigazione. Proseguono le indagini

Il fascicolo giudiziario al momento aperto dalla Procura di Forlì non ha ipotesi di reato, in particolare non si ipotizza alcun plagio delle menti o l'istigazione al suicidio da parte del gruppo religioso Ramtha

Un'inchiesta pressoché già definita e che va verso la raccolta dei suoi ultimi elementi documentali, quella sul duplice suicidio in contemporanea a Spinello di due coniugi romani Paolo e Stefania. In particolare i Carabinieri della compagnia di Meldola, guidati dal capitano Rossella Capuano, sono in attesa da parte dell'azienda sanitaria di competenza, a Roma, di eventuale documentazione medica che possa gettare maggiore luce sulle motivazioni del gesto estremo. Per il resto le attività investigative nel corso del weekend nella bella villa di viale dei Pini 27 (coordinate nell'immediatezza del fatto dal tenente Gino Lifrieri), si sono già concluse, tanto che non si è reso necessario il sequestro dell'immobile e le chiavi saranno presto restituite alla famiglia.

Doppio suicidio a Spinello: indagano i Carabinieri

Il fascicolo giudiziario al momento aperto dalla Procura di Forlì non ha ipotesi di reato, in particolare non si ipotizza alcun plagio delle menti o l'istigazione al suicidio da parte del gruppo religioso Ramtha, presente a Spinello da circa vent'anni. La stessa comunità che crede nel “dio guerriero” vissuto 35mila anni fa – una setta o una delle tante filosofie new age censite dal Cesnur, il Centro studi sulle nuove religioni – avrebbe perso i contatti con Spinello, frazione di Santa Sofia, che arrivò ad accogliere in passato circa un centinaio di seguaci, che arrivarono grazie ai primi eventi dei loro riti nel vicino centro sportivo di Sportilia e in diversi comprarono casa. Secondo il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi, oggi, invece, sarebbero rimasti "in poche decine" su un totale di circa 300 abitanti del borgo dell'Appennino tosco-romagnolo.

Spinello, il paese ancora pieno di bunker

I carabinieri stimano che i contatti diretti tra marito e moglie morti suicidi e il gruppo religioso si siano interrotti nel 2015. La Scuola di Illuminazione, con una sua nota, indica invece addirittura nel 2012 l'ultima partecipazione  dei due romani alle attività organizzate dal gruppo. In una sua nota alla stampa nazionale la Scuola di illuminazione Ramtha  (Rse) dice inoltre che “lo staff e gli studenti della Rse, noi tutti inviamo le nostre preghiere alle famiglie, agli amici e membri della comunità di Spinello che sono stati colpiti dalla morte di Paolo e Stefania.  E ai loro figli, sappiamo che le parole non possono consolarvi per una tale perdita, ma sappiate che i nostri cuori sono con voi”. Si respinge, infine, che il suicidio sia una pratica consentita dagli “studenti Ramtha”. Solo il biglietto di addio, poche parole su un post-it giallo, evocano lo sfondo religioso del duplice suicidio, dove i due coniugi spiegano il loro desiderio di lasciare questo mondo negativo per uno migliore.

L'intervento dei Ramtha

Questa la nota del gruppo religioso: "Dopo aver appreso la notizia che due ex studenti si erano suicidati, JZ Knight, fondatrice della Ramtha's School of Enlightenment (RSE) ha espresso il suo dolore per tale perdita: Lo staff e gli studenti della RSE, noi tutti inviamo le nostre preghiere alle famiglie, agli amici e membri della comunità di Spinello che sono stati colpiti dalla morte di Paolo e Stefania. E ai loro figli, sappiamo che le parole non possono consolarvi per una tale perdita, ma sappiate che i nostri cuori sono con voi”.

"Paolo e Stefania hanno frequentato i corsi della RSE tra il 2003 e il 2012. La RSE non ha avuto contatti con loro dall'ultima volta che hanno partecipato a un seminario 10 anni fa", ha affermato il portavoce Mike Wright. “Gli insegnamenti della RSE celebrano la vita. Forniamo informazioni e tecniche alle persone per affrontare e superare le sfide della loro vita, e non evitarle. I concetti fondamentali insegnati nella Scuola sottolineano la sacralità della vita umana. La scelta fatta dalla coppia è tragica e non rispecchia assolutamente la filosofia della scuola”.

Secondo Wright, le voci sulle profezie sulla fine del mondo sono infondate e mostrano un malinteso sulle raccomandazioni della scuola di essere sovrani. “Ramtha ha parlato dei cambiamenti della Terra dagli anni '80 e ha dato speranza alle persone raccomandando azioni tangibili affinché le persone si preparino ai vari cambiamenti. Quando le calamità colpiscono, come stiamo assistendo con frequenza e intensità sempre maggiori, i nostri studenti possono quindi essere una fonte di sostegno per le loro famiglie e comunità piuttosto che un peso”.

"Gli studenti RSE non sono sopravvissuti", ha detto JZ Knight. "Noi siamo sovranisti. Ci è stato insegnato a essere preparati a qualsiasi cosa, a essere in grado di provvedere e prenderci cura di noi stessi e delle nostre famiglie. Una persona sovrana è in grado di sostenere la propria vita senza giocare d'azzardo sulle banche, sul mercato azionario o sugli investimenti cartacei. Sono orgoglioso di questa cultura della RSE e del fatto che i nostri studenti abbiano ascoltato questo messaggio di Ramtha per oltre 40 anni. Sono molto orgogliosa che i nostri studenti abbiano fatto tutto ciò che potevano per diventare esseri sovrani”. La RSE invita la comunità e i media ad astenersi da speculazioni e pettegolezzi sui social media in modo che i figli di Paola e Stefania nel loro lutto non debbano affrontare ulteriore dolore e angoscia in questo momento difficile".

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