Il "super green pass" salva il Natale: "Lockdown scongiurato, era l'unica strada da prendere"
Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio, plaude al nuovo decreto legge "salva festività" firmato dal premier Mario Draghi
"Ad oggi sarà un Natale senza lockdown". Il "super green pass" cancella l'incubo di un Natale ristretto da zone rosse, e bar e ristoranti a mezzo servizio. Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio, plaude al nuovo decreto legge "salva festività" firmato dal premier Mario Draghi e che sarà in vigore dal 6 dicembre al 15 gennaio. Alla luce del costante aumento dei contagi da covid-19, "c'era grande preoccupazione tra gli imprenditori del commercio, con nuove chiusure. Fortunatamente il governo le ha scongiurate, mettendo in campo un provvedimento che di fatto vede una possibilità diversa per i vaccinati, che hanno libertà meno limitate rispettate ai non vaccinati".
Anche in zona bianca, il tampone basterà per andare al lavoro o sui mezzi pubblici, ma non per entrare al ristorante o in palestra. E nelle regioni che passeranno in zona gialla o arancione le restrizioni varranno solo per i non vaccinati. "Ha fatto bene Draghi? Assolutamente sì - evidenzia Zattini -, perchè il nostro sistema economico non poteva permettersi un altro lockdown e quella del green pass potenziato era l'unica strada che si poteva imboccare. Un provvedimento che, tra l'altro, è stato approvato all'unanimità".
Il mondo del commercio s'approccia alle festività natalizie con un altro spirito: "Sarà un Natale quasi all'insegna della normalità. Se guardiamo allo stesso periodo dello scorso anno, in questo periodo si stava discutendo di come sarebbero state le chiusure, oggi invece stiamo parlando di accessi limitati, per quanto riguarda bar e ristoranti, esclusivamente ai vaccinati. E ovvio che si apre un grande tema, che dovrà essere discusso con le istituzioni e le organizzazioni sindacali, che riguarda i controlli".
Argomenta Zattini: "Da sempre abbiamo sostenuto che gli imprenditori non possono essere degli sceriffi, ai quali è demandato il compito di verificare il possesso del certificato verde. Ci sarà da affinare questo aspetto per scongiurare la circolazione di green pass falsificati o evitare che furbetti usino fotocopie di certificati di altre persone. Speriamo che questo provvedimento serva per convincere gli scettici che il vaccino è l'unica strada per uscire da questa situazione pandemica".
Nuovo decreto: cosa cambia dal 6 dicembre 2021 in Italia
Le nuove norme taglieranno fuori chi non è vaccinato da una serie di attività anche in zona bianca per almeno 40 giorni, fino a metà gennaio. Sarà indispensabile essere vaccinati o guariti per poter accedere a spettacoli, cinema, eventi sportivi (stadi di serie A compresi), bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche in zona bianca e gialla. In zona gialla e arancione nessuna chiusura né riduzione di capienza ma i relativi divieti scatteranno solo per i non vaccinati. Fino al 6 dicembe intanto alcune Regioni rischiano una prima settimana di zona gialla (obbligo di mascherine all'aperto per tutti). Ulteriori limitazioni per i non vaccinati saranno previste invece per le eventuali zone arancioni (i vaccinati saranno esclusi), ma bisognerà attendere le Faq del governo relative al nuovo decreto. Se la zona rossa è un'ipotesi da escludere visto l'andamento dei casi, lo stesso non si può dire della zona arancione.
Il Green Pass "semplice" servirà dal 6 dicembre anche per entrare negli alberghi, negli spogliatoi per l'attività sportiva e per salire su mezzi di trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale. Quest'ultimo aspetto è cruciale e poco chiaro. Finora in questi casi il certificato non era richiesto e i sindacati dei trasporti - e non solo loro - già sollevano dubbi (parlano di un possibile rallentamento dei tempi del servizio e del rischio di eventuali aggressioni).
Bus, tram e metro solo se c'è almeno tampone negativo: ma chi controlla?
La novità più grossa del decreto è proprio quella sui trasporti pubblici e cambierà, di molto, la mobilità degli italiani: dal 6 dicembre il Green Pass base sarà necessario non più solo per prendere un aereo, un treno ad alta velocità, un pullman o una nave che collegano più di due regioni, ma anche per tutti i mezzi del trasporto regionale e interregionale e del trasporto pubblico locale. Questo significa che, anche per salire su un bus urbano o sulla metro, bisognerà avere con se almeno l’esito negativo di un tampone. Tale misura non era mai stata introdotta per la difficoltà nei controlli, che saranno effettuati a campione. Non è affatto chiaro come e se si procederà coi controlli.
In base alle informazioni a oggi disponibili, anche gli studenti dai 12 anni non vaccinati (che pure non hanno obbligo di tampone per accedere a scuola) se vorranno utilizzare i mezzi pubblici dovranno effettuare il tampone. Ma pare molto improbabile che anche gli under 12 dovranno fare il tampone per prendere il bus per andare, ad esempio, fino a scuola da soli (come accade per chi va alle scuole medie). Per molte famiglie sarebbe un salasso. Sarà disposto un rafforzamento dei controlli da parte delle prefetture, che devono prevedere un piano provinciale per l’effettuazione di costanti controlli entro 5 giorni dall’entrata in vigore del testo e sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Ministero dell’interno.
Bar e ristoranti off-limits per i non vaccinati. Mascherina non obbligatoria all'aperto
L'app 'Verifica 19', con cui i gestori dei locali sono tenuti a controllare la certificazione dei clienti, darà l'ok solo a chi ha il Super Green Pass, quello valido 9 mesi con il vaccino o con certificato di guarigione. Senza certificazione verde si potrà continuare a frequentare i locali all’aperto oppure entrare al bar per una rapida consumazione al banco, o per acquistare cibo o bevande da asporto. Le medesime regole saranno valide in zona gialla e arancione, dove dunque bar e ristoranti non subiranno alcuna restrizione o chiusura. In zona rossa, invece, chiusura per tutti mentre resta consentito solo l’asporto. La mascherina rimane non obbligatoria all'aperto in zona bianca e obbligatoria all'aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa.
Obbligo vaccinale: le nuove categorie che dovranno vaccinarsi "per forza"
Il decreto legge prevede di estendere l’obbligo vaccinale alla terza dose a partire dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse. Inoltre il provvedimento stabilisce l’estensione dell’obbligo vaccinale a ulteriori categorie a decorrere dal 15 dicembre. Le nuove categorie coinvolte saranno: personale amministrativo della sanità, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria), personale del soccorso pubblico.
La "nuova" zona gialla, arancione e rossa
Dal 6 dicembre il meccanismo delle zone di rischio resta intatto nella definizione degli indicatori di rischio (incidenza dei contagi, tasso di occupazione di terapie intensive e ricoveri ordinari), ma cambia talmente tanto nell’imposizione dei relativi divieti che i colori saranno "annacquati": le restrizioni saranno solo per i non vaccinati in zona bianca, gialla e arancione. Se invece si va in zona rossa, scatterebbero più chiusure e restrizioni per tutti.
In base alla bozza del decreto la zona gialla è di fatto equiparata alla zona bianca, a parte l’obbligo delle mascherine anche all’aperto oltre che al chiuso. Anche se una Regione dovesse scivolare in zona gialla o arancione le capienze di stadi (75%), cinema, teatri (100%) e discoteche (75% all’aperto e 50% al chiuso) resteranno le stesse per chi ha il Super Green Pass. Solo se le Regioni scivoleranno in zona rossa, uno scenario che nonostante l’aumento dei contagi - ieri oltre 12400 casi e 85 morti - oggi sembra ancora assolutamente improbabile, allora scatteranno le chiusure come già previsto in passato.