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Cronaca

Superbonus e crediti 'incagliati', sindacati e associazioni dal Prefetto: "Edilizia in ginocchio, una bomba a orologeria"

"La sottovalutazione di questo problema rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese"

I rappresentanti delle associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali di Forlì-Cesena Agci Emilia Romagna, Ance Forlì-Cesena, Cna Forlì-Cesena, Confcooperative Romagna, Confartigianato Cesena, Confartigianato Forlì, Legacoop Romagna, Feneal Uil Forlì-Cesena, Filca Cisl Romagna e Fillea Cgil Forlì-Cesena  sono state ricevute dal prefetto di Forlì-Cesena Antonio Corona al quale hanno espresso "forte preoccupazione riguardo la problematica dei crediti incagliati superbonus 110% emersa dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri lo scorso 16 febbraio, che interrompe improvvisamente ed inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura e non risolve il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi. Secondo le stime del Governo, si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati, che se non pagati mettono a rischio 90.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia". 

"La sottovalutazione di questo problema rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese - è stato sottolineato -. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta infatti creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento. I posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia.  Gli effetti si estenderanno a tutti i settori collegati, ma colpiranno anche le famiglie beneficiarie degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le Autorità preposte ai controlli. La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi".

"A tal fine, bisognerebbe almeno prevedere un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza, invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende ma soprattutto consentire immediatamente agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo. Ci aspettiamo che il Governo confermi urgentemente queste misure - prosegue l'appello -. Il decreto approvato interviene anche sul blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti i cantieri di ristrutturazione non ancora avviati alla data del 17 febbraio".

"Per tutte queste ragioni abbiamo rivolto un accorato appello al Prefetto, peraltro raccolto, affinché suo tramite possa rappresentare al governo la grave situazione che incombe sull’intero comparto edile per gli effetti che il Decreto Legge 11 2023, nella sua attuale articolazione, potrebbe avere sul nostro territorio qualora non venissero tempestivamente prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano per i prossimi anni". concludono.

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