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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sanità

Automedica soppressa, i sindacati: "Va riformato il sistema. Fare altri tagli è una scelta sbagliata"

Sul taglio dell'auto medica di Meldola intervento Cgil e Uil

"Se vogliamo davvero risolvere l’emergenza dei nostri pronto soccorso, la soluzione non è quella di tagliare medici dalle automediche sul territorio, ma quello di riformare il sistema di presa in carico dei bisogni delle persone che spesso non trovano risposte per carenza di Medici di Medicina Generale, e una organizzazione della porta di accesso al nostro sistema sanitario che in molte occasioni non riesce a risponde ai bisogni di un territorio vasto con sempre meno servizi". Così Maria Giorgini, segretaria generale della Cgil di Forlì, tornando sulla sospensione dell'auto col medico a bordo che copriva la vallata del Bidente, specificando che "si tratta di due servizi, quello del pronto soccorso e quello della gestione dell’emergenza nel territorio, non sostitutivi l’uno all’altro".

"Come Cgil - prosegue Silla Bucci, segretaria della Camera del Lavoro di Cesena - è incomprensibile come si possa massimare la produttività del servizio sanitario in particolare quello di emergenza. Il servizio di emergenza, come vale per le automediche vale anche per i Vigili del Fuoco, non può essere valutato unicamente in termine di numero di interventi ma soprattutto in riferimento al tempo di arrivo sul luogo di emergenza. Sottovalutare questo in un territorio collinare e montano così vasto come il nostro, è un errore grave".

Entrambe le sindacaliste ricordano come "la decisione di ridurre le automediche, avvenuta senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali Confederali e di Categoria, ma con una comunicazione ricevuta via e mail il 24 dicembre, non ha visto nemmeno il coinvolgimento dei professionisti sanitari coinvolti. Si tratta dunque di una decisione grave nel merito quanto nel metodo, per questo chiediamo un confronto urgente finalizzato al ripristino delle automediche come chiesto dai 15 sindaci. In ultimo vorremmo ricordare che Medici e Infermieri sono entrambi fondamentali per  il sistema sanitario, ma hanno formazione, compiti, responsabilità e ruoli diversi, spesso complementari l’uno all’altro e proprio per questo non possiamo considerare uno sostitutivo dell’altro". 

"Riteniamo pertanto non condivisibile che per giustificare una scelta sbagliata si confondano volutamente questi ruoli, quando invece queste Istituzioni dovrebbero battersi assieme alle organizzazioni sindacali per chiedere maggiori risorse al servizio sanitario nazionale, la riforma del numero chiuso alle facoltà di medicina, la valorizzazione anche economica delle professionalità - concludono Giorgini e Bucci -. Riteniamo dunque urgente, anche a fronte del Patto per il Lavoro e per il Clima che prevede un metodo partecipativo sulle scelte che impattano sulla cittadinanza anche in materia di sanità e di lavoro, che si discuta nei giusti luoghi di confronto e si agisca nell’interesse di tutta la cittadinanza, ripristinando il servizio e condividendo congiuntamente le soluzioni in riferimento alle necessità dei Pronto Soccorso".

L'intervento della Uil 

" La Uil - intervengono Marcello Borghetti, Enrico Imolesi, Paolo Manzelli e Michele Bertaccini - ribadisce che, di fronte ad una prima condivisibile iniziativa di molti sindaci della Provincia, di carattere politico, che hanno raccolto l’allarme, anche delle organizzazioni sindacali, rispetto a decisioni di carattere sanitario ed emergenziale, prive di confronto e di condivisione, la discussione deve essere politica, e con i manager sintonizzati agli indirizzi politici. A meno che, non si debba scontare una decisione politica da parte dell’assessorato regionale della sanità, anche in questo caso, non discussa in alcuna sede di confronto. Di fatto, prevedere una ulteriore riorganizzazione dell’emergenza, già colpita negli anni scorsi dalla chiusura di diversi Punti di Primo intervento, con ulteriori tagli è una scelta sbagliata, che prosegue nella direzione di una contrazione pericolosa della sanità pubblica. Aggravata ulteriormente dalla mancanza di una visione complessiva della Sanità nel suo insieme. E’ evidente infatti che l’affluenza nei Pronti Soccorso sia peggiorata da un servizio non adatto ai bisogni emergenti dei cittadini, per le problematiche di organizzazione e carenza di personale a partire dalla medicina del territorio e nello specifico dei Medici di Medicina Generale, così come dai Medici di Continuità Assistenziale".

"Quando un cittadino si trova costretto a prenotare una visita dal proprio Medico Curante con possibili attese rispetto ad un bisogno che può ritenere impellente è inevitabile che poi, per bisogno e in assenza di risposta, si diriga nel Pronto Soccorso o Punto di Primo Intervento più vicino - proseguono -. Se la soluzione a questo problema viene trovata nel taglio delle automediche a presidio del territorio è evidente che l’unico risultato che si otterrà sarà semplicemente quello di aggravare ulteriormente gli accessi in pronto Soccorso peggiorando la risposta in emergenza, con ricadute sugli utenti e rischi sui quali come Uil non intendiamo tacere. Serve ritrovare la capacità di ricercare una vera strada che permetta il mantenimento di livelli di assistenza di eccellenza e le riorganizzazioni non devono vedere quale unico parametro la presa d’atto della mancanza di risorse e i tagli, mascherati da riorganizzazioni, al personale".

Conclude il sindacato: "Serve quindi un Progetto complessivo, che prendendo atto di un colpevole sotto finanziamento di lunga durata, definisca un quadro di interventi con obiettivi condivisi e che definisca quale Sanità del futuro si vuole e su questo tema la Politica ha il dovere di intervenire nell'esclusivo interesse delle Persone e nella consapevolezza che il tema non è quello di numeri ma di vite umane il cui valore non è quantificabile con valori economici o con un dato percentuale. Come UIL di Forlì e Cesena ribadiamo con forza quanto già detto e da molti sostenuto. Si al ripristino delle Auto medicalizzate e poi si apra un vero confronto con il quale arrivare ad un progetto complessivo e condiviso".

Le reazioni alle parole di Lattuca

Quanto all'intervento del presidente della Provincia Enzo Lattuca, che ha difeso il provvedimento preso dall'Ausl, Giorgini ha espresso "stupore". Sulla stessa linea anche i sindacalisti della Uil, che hanno definito "improvvido" quanto detto da Lattuca, difendendo "scelte sbagliate sul fronte emergenziale e non solo. Si tratta a nostro avviso di dichiarazioni di carattere statistico che perdono completamente di vista il significato politico di una situazione le cui colpe sono di lungo corso. Lo stesso Presidente della Provincia scrive che siamo di fronte ad un’emergenza, e ci chiediamo se di fronte ad una emergenza non si debba affrontare un confronto condiviso, sulle conseguenze e sulle scelte? Viceversa ci troviamo di fronte ad iniziative unilaterali, e dovremmo attenerci alle rassicurazioni del Presidente della provincia che ritiene assolutamente sostenibili questi tagli di servizi".

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