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Sanità

Taglio dell'auto medica nel Forlivese, nuova lettera dei sindaci: "Chiediamo l'immediato ripristino"

I sindaci ribadiscono "un concreto e reale rischio di riduzione della qualità del servizio di emergenza a soccorso dei nostri cittadini"

Nuova lettera dei sindaci del Forlivese, che vede tra i destinatari tra gli altri il direttore dell'Ausl Romagna Tiziano Carradori e gli assessori regionali alla Salute e al Welfare Raffaele Donini e Igor Taruffi, per ribadire "che l’automedicalizzata in postazione a Meldola (Mike 42) a servizio del territorio forlivese debba rimanere in attività. Dispiace innanzitutto constatare come dal primo gennaio il servizio della Mike 42 sia stato sospeso e che la richiesta espressa unitariamente da 15 sindaci di mantenere in attività la suddetta automedicalizzata non sia stata presa in considerazione determinando così una tensione improduttiva tra Comuni ed Ausl ed alimentando un dibattito pubblico che produce grande preoccupazione nelle nostre comunità".

"Esprimiamo pertanto rammarico per non aver sospeso il progetto nella parte che riguardava l’automedicalizzata di Meldola in attesa di un costruttivo confronto, una discussione che avrebbe forse permesso, con un po’ di tempo, di trovare condivisione d’intenti - proseguono i primi cittadini -. Vengono forniti solo elementi tecnici in una nota a firma del direttore generale dell’Ausl che non convincono i sottoscritti sindaci che rispondono direttamente ai cittadini delle scelte compiute. Una problematica così delicata e complessa comunicata in periodo di festività, senza preventiva condivisione con istituzioni e sindacati, nella seduta della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria del 19 dicembre scorso con avvio il primo gennaio non può trovare la nostra approvazione".

"Nel merito è bene ricordare che il territorio forlivese, in questi anni, è già stato oggetto di un taglio del servizio di automedicalizzate - prosegue la missiva -. La Mike 42, in servizio h24 al pari di tutte le altre automedicalizzate dell’Ausl, fu portata, in piena pandemia da covid, ad h12 (cioè solo servizio diurno) ed oggi ci viene comunicata la sua eliminazione. Ad un attento esame la logica organizzativa del progetto, che ci appare più di “riduzione” che di “sviluppo”, non tiene in alcun modo in considerazione la conformazione geografica del territorio forlivese che è in gran parte collocato in zone collinari e montane, penalizzando, a causa dei tempi di intervento più lunghi, i cittadini dell’intero distretto ed in particolare quelli che abitano in collina e montagna che non avranno così un servizio di emergenza uguale a quello delle aree di pianura".

"Dalla lettura delle precisazioni fornite dal Direttore Generale dell’Ausl è, a nostro avviso, ancora più evidente come sarà difficile garantire un servizio con presenza di medico nell'area forlivese e soprattutto collinare e montana considerato che l'automedicalizzata in postazione a Forlì dovrà incrementare, stando ai dati storici forniti, la sua attività di circa il 30% aggiungendo ai 1788 servizi fatti i 508 svolti dall’automedicalizzata di Meldola Evidenziamo inoltre che, a quanto ci risulta, nei dati forniti sui servizi svolti non sono comprese le richieste di intervento dell’auto con medico che non vengono soddisfatte a causa del fatto che le automedicalizzate sono già impegnate in altri servizi di urgenza lasciando così in pericolo le persone da soccorrere", viene aggiunto..

"L’eliminazione dell’automedicalizzata di Meldola che insieme a quella di Forlì offriva prioritariamente copertura ai territori dei Comuni del distretto forlivese aventi complessivamente una superficie territoriale di circa 1100 chilometri quadrati a cui si aggiunge in caso di contemporanea emergenza sanitaria che vede impegnata la Mike di Cotignola anche la copertura dei territori di Brisighella, Modigliana e Tredozio (essendo quella di Forlì l’automedicalizzata più vicina) non è pertanto condivisibile - aggiungono i sindaci -. A questo proposito continuiamo a sostenere anche la posizione dei Sindaci della Valle del Tramazzo che richiedono il mantenimento su Faenza dell’automedicalizzata".

"Infine troviamo di difficile comprensione che non sia stato possibile il mantenimento della automedicalizzata di Meldola per h12 e che la sua eliminazione sia definita “urgente ed indifferibile” considerato che il servizio della suddetta auto medica, a quanto ci risulta, era soddisfatto in gran parte da medici (Medici Rianimatori che non operano in pronto soccorso e Medici di Emergenza Territoriale che devono svolgere il loro servizio prevalentemente sulle automedicalizzate) che si rendevano disponibili a lavorare in attività aggiuntiva (cioè extra orario). Abbiamo a questo proposito pertanto forti perplessità che a fronte dell’eliminazione certa di un ottimo servizio di emergenza (quello svolto dalla Mike 42) ci sia stato un equivalente incremento del servizio in pronto soccorso - viene rimarcato -. Da ultimo si evidenzia come ci sia, a nostro avviso, un concreto e reale rischio di riduzione della qualità del servizio di emergenza a soccorso dei nostri cittadini; non ci appare infatti credibile che la presenza di un infermiere per quanto adeguatamente formato possa, alle condizioni attuali, nel pieno di una riorganizzazione regionale, sostituire la figura del medico".

"Nella sostanza il soccorso avanzato “vero”, al di fuori dei tecnicismi letterali e normativi, è garantito, al momento, solo dalla presenza di un’equipaggio formato da medico ed infermiere. In conclusione ribadiamo la richiesta di sospensione del “Progetto di sviluppo sistema di soccorso preospedaliero Romagna” nella parte che riguarda il territorio forlivese che è già stato oggetto in passato di riduzione e richiediamo, in considerazione delle particolari caratteristiche geografiche del territorio, l’immediato ripristino dell’automedicalizzata (Mike 42) in postazione a Meldola", concludono i sindaci. 

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