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Cronaca

Tante culture si danno appuntamento: in Duomo la Messa dei Popoli

Da alcuni anni anche la Diocesi di Forlì-Bertinoro propone la “Messa dei Popoli”, per rendere visibile la dimensione globale della chiesa di Roma

Una messa per tutti i cattolici stranieri residenti a Forlì. Da alcuni anni anche la Diocesi di Forlì-Bertinoro propone la “Messa dei Popoli”, per rendere visibile la dimensione globale della chiesa di Roma. Il termine “cattolico” significa infatti generale, universale ed è proprio della Chiesa fondata da Cristo. La singolare liturgia si terrà domenica, alle 11.15, in Cattedrale e sarà presieduta dal vescovo monsignor Livio Corazza. “Lo spirito di questo incontro - dichiara Walter Neri dell’Ufficio diocesano Migrantes - è consolidare il legame fra tutte le comunità etniche cattoliche presenti a Forlì. Trovo significativa la scelta di celebrarla in Cattedrale, perché sottolinea l’accoglienza di tutte le genti nella Chiesa madre. Parimenti, il fatto che l’incontro si svolga nella domenica dopo l’Epifania, ci ricorda come la visita dei Magi al Bambin Gesù simboleggi il superamento di ogni barriera razziale”.

Quasi tutte le chiese hanno propri momenti mensili di catechesi, di incontro, di festa, ma la liturgia diocesana annuale assume un carattere particolare, perché è l’unica occasione di condivisione tra le diverse espressioni di culto. A Forlì, le comunità cattoliche più numerose rimangono quella greco cattolica romena, che ordinariamente si ritrova a San Francesco d’Assisi, in corso Garibaldi, guidata da padre David Mihai e la Chiesa ucraina unita con Roma, che si riunisce a San Filippo Neri, in via Giorgina Saffi. Altre comunità cattoliche straniere che interverranno in Cattedrale sono quella africana di lingua francese (solitamente si ritrova presso la chiesa del Buon Pastore, in via dei Mille 28) e di lingua inglese (presso la chiesa di S. Giovanni Evangelista, via Angeloni 50), affiancate dalle piccole comunità eritrea e pakistana. Né si possono dimenticare i numerosi fedeli “romani” provenienti dai Paesi dell’Est europeo, soprattutto i polacchi, che fanno settimanalmente festa presso la chiesa Regina Pacis, in viale Kennedy 2. Seguono i filippini, fino ad un piccolo gruppo di famiglie indiane del Kerala, residenti a Forlimpopoli. “L’Ufficio Migrantes – continua Neri - vuole sostenere l’opera di evangelizzazione dei migranti e promuovere nella comunità diocesana opere di fraterna accoglienza. In questo senso è particolarmente importante il coinvolgimento del livello parrocchiale”.

Per dare una visione d’insieme del fenomeno stranieri, alla fine del 2019 i cittadini stranieri residenti nella provincia di Forlì-Cesena (dal Report Caritas) erano 43.175. Di questi, il 60% proviene da 5 paesi (Romania, Albania, Cina, Marocco e Ucraina), altre 17 gruppi coprono un 30% e il restante 10% è rappresentato da altre 116 nazionalità. Domenica, la messa in Duomo risuonerà di tante lingue diverse accompagnate da canti e danze, preghiere per la pace e per la giustizia tra i popoli, di ringraziamento, di commemorazione per i propri defunti e per quanti sono morti nei viaggi per terra e per mare, alla ricerca di una vita migliore.

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