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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Volevano andarsene in silenzio, ma la città riconoscente non gliel’ha consentito"

È inoltre intervenuto l’assessore Raoul Mosconi, che ha ringraziato le tre suore per ciò che hanno offerto alla comunità forlivese

“Volevano andarsene in silenzio, ma la città riconoscente non gliel’ha consentito”. Domenica, in occasione della santa messa in San Mercuriale nel 65° anniversario della scomparsa di monsignor Giuseppe Prati, il popolare don Pippo, la comunità forlivese si è stretta attorno alle Maestre di Santa Dorotea, in procinto di lasciare la città dopo ben 167 anni di servizio. Il primo ringraziamento a suor Orsolina Fighera, suor Anna Clara Pirazzo e alla superiora suor Francalisa Bonelli, le ultime tre Dorotee residenti a Forlì, è giunto dal vescovo monsignor Lino Pizzi.

Se l’assessore al welfare Raoul Mosconi, a nome dell’Amministrazione comunale, ha manifestato piena riconoscenza alle religiose “per la ricchezza che hanno offerto alla nostra comunità”, suor Orsolina Poma, del Consiglio provinciale delle Maestre di Santa Dorotea, ha parlato in rappresentanza della congregazione: “Ringraziamo i bambini, i ragazzi e le famiglie che abbiamo avuto il dono di incontrare in tanti anni”. Daniela Boccalatte, responsabile dei Cooperatori dell’Opera Santa Dorotea (che continueranno a riunirsi in Palazzo Monsignani nonostante l’abbandono definitivo da parte delle suore) ha ringraziato le religiose “per averci insegnato la passione dei servizio ai fratelli”.

Il saluto alle suore Dorotee

Al termine, monsignor Pizzi ha donato alle suore l’immagine della Madonna del Fuoco, patrona dei forlivesi, perché le protegga anche nelle nuove destinazioni d’impegno. Per le tre religiose si profila il meritato riposo (sono tutte in età avanzata) in altrettante sedi venete dell’ordine, fondato nel 1838 a Padova dal Beato don Luca Passi: se suor Francalisa andrà nel centro di spiritualità di Asolo (TV), suor Orsolina è attesa a Thiene (VI), mentre suor Anna Clara approderà a Quinto (TV). La partenza delle Dorotee da Forlì, prevista per mercoledì, rappresenta l’ultimo doloroso tassello dell’inarrestabile emorragia di ordini religiosi dalla città di San Mercuriale: avviata nel settembre 2012 dai Frati Cappuccini di Santa Maria del Fiore, che hanno donato l’intero patrimonio alla Diocesi e proseguita nel settembre di tre anni dopo con i Carmelitani, rimasti proprietari della grande chiesa di Corso Mazzini, ha raggiunto l’apice il 4 ottobre 2016 con il clamoroso addio dei Frati Minori da Montepaolo e Forlì.

Per le Dorotee forlivesi si tratta, invece, dell’epilogo di una trama avviata già nel 2000: il 23 giugno di quell’anno, le religiose lasciano ad un gruppo di genitori e di insegnanti riuniti sotto l’egida dell'Associazione “Amici della Scuola Santa Dorotea”, la gestione amministrativa del plesso scolastico di via Dei Mille, comprendente l’intero ciclo elementare e le medie. Per sé mantengono operativamente solo la materna. Nel giugno 2016, rimaste in tre da quattro che erano (la dinamica suor Liviana Poma, per anni responsabile dell’Istituto, è stata trasferita a Bologna nel settembre 2015), devono rinunciare anche all’asilo, decretandone di fatto la chiusura. Il plesso didattico di Via dei Mille a Forlì è un patrimonio di esperienze e valori didattico-educativi assolutamente imperdibile, non solo per la comunità cristiana. Questo spiega perché, nel giugno 2016, una realtà profondamente intrisa di valori umani e cristiani del calibro dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, abbia deciso di rilevare e gestire in prima persona le scuole elementari e le medie.

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