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Cronaca

Teatri digitali: una rete di spazi virtuali per mappare un'innovativa "stabilità teatrale"

L’iniziativa si pone l’obiettivo di mettere al centro il patrimonio materiale e immateriale dei Centri di Produzione dei Teatri Stabili d’Arte Contemporanea

In questa congiuntura storica che ha imposto o insegnato a riconsiderare le distanze interpersonali e geografiche, lo sviluppo tecnologico applicato agli spazi virtuali ha suggerito modalità di incontro e di fruizione del patrimonio alternative e virtuose, anche al di là dell’emergenza.  È questa la motivazione che ha spinto l’Antac – Associazione Nazionale Teatri Stabili d’Arte Contemporanea, ad accogliere la responsabilità di guardare al futuro raccontando il proprio presente e ricordando il proprio passato attraverso il Progetto “Teatri digitali”.

"L’iniziativa - spiegano Ruggero Sintoni, Domenico Barbuto e l'architetto Andrea Zangari, rispettivamente presidente di Antac, direttore di Agis e Soc.Interiore - si pone l’obiettivo di mettere al centro il patrimonio materiale e immateriale dei Centri di Produzione dei Teatri Stabili d’Arte Contemporanea, grazie ad una mappatura messa in rete e veicolata dai modelli virtuali delle proprie sale e dei rispettivi spazi. Sviluppata dalla società Interiore, una piattaforma web in forma di mappa permetterà di entrare con un click nei luoghi della produzione teatrale, attraverso tour virtuali fruibili in altissima qualità fotografica da ogni personal device o in modalità completamente immersiva con visore tipo Oculus Quest 2".

"Risultato, una geografia in video mapping di una innovativa “stabilità teatrale”, una rete reale di luoghi virtuali per comunicare l’eterogenea ricchezza strutturale di un patrimonio diffuso, a vocazione territoriale, saldamente ancorato alle città e ai quartieri in cui sorge - proseguono -. Tale ancoramento allo specifico suolo urbano e culturale, spesso popolato da una comunità di spettatori di riferimento, può aprirsi ora a quella diffusa città virtuale di dati in cui viviamo quotidianamente, raggiungendo un’audience lontana e potenzialmente internazionale, espandendo e al contempo rinsaldando il legame comunitario intorno alla storia, alla tradizione, all’identità di un linguaggio d’arte tanto frastagliato".

Insomma, "una città nella città che supera i confini e le contingenze spazio-temporali, proprio come questi teatri digitali aperti al pubblico 24 ore su 24, prendendo così corpo la loro vocazione pubblica, secondo una innovativa quanto necessaria policy sugli shared spaces. Tale dimensione politica si sostanzia nello spessore culturale, comunicativo e narrativo del progetto. La realtà virtuale offre infatti ben più che una passiva esperienza visiva: tramite tag ad oggetto sarà possibile accedere a informazioni storiche sugli spazi e sulla comunità che li abitano, o a materiali d’archivio, come spettacoli in video raccolti in forma di galleria condivisa. A ciò si aggiunge una specifica utilità tecnica". 

"I teatri digitali - viene sottolineato - non sono semplici montaggi fotografici a 360°: la tecnologia laser usata in fase di rilievo è basata sulla raccolta di dati tridimensionali, originante veri e propri gemelli digitali degli spazi in cui è possibile passeggiare fluidamente e che risultano misurabili a schermo tramite un intuitivo metro virtuale.  La campagna di riprese ha inoltre carattere capillare: ogni struttura è mostrata per intero, illuminando quell’architettura segreta che connette gli ambienti ad accesso pubblico come foyer, biglietteria, platea, aree di backstage come camerini, graticce, ballatoi, attrezzerie ove il lavoro teatrale prende forma".

"Ciò rende i virtual tour strumenti immediati per tecnici, compagnie, enti locali e imprese private che avessero necessità di un’intuizione qualitativa e quantitativa della configurazione spaziale e della dotazione tecnica delle sale, di complemento alle consuete rappresentazioni planimetriche - concludono -. I Centri di Produzione rappresentano una nuova forma di “stabilità” a tutti gli effetti: produzione, programmazione, ricerca e promozione teatrale, realizzata tramite la collaborazione e il sostegno da parte degli Enti Locali, Regioni e Ministero della Cultura. La “funzione pubblica” viene esplicata non solo in un sistema gestionale pubblico/privato profondamente radicato sui territori, ma anche nelle metodologie culturali, produttive, distributive, ospitali, della promozione e della ricerca teatrale".

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