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Cronaca

Telefona alla figlia: "Ucciderò tua mamma e suo fratello". Arrestato un 43enne

L’uomo si era reso protagonista di reiterate violazioni al “divieto di contatti con persone diverse da quelle coabitanti” imposto dal Giudice

L’ha inseguita per diversi chilometri, poi l’ha sorpassata e le ha tagliato la strada nei pressi del semaforo di viale Roma, per impedirle di proseguire la marcia. Poi è sceso dalla vettura ed ha iniziato a insultarla pesantemente, tentando più volte di forzare la portiera dell’auto. Vittima dell’aggressione una donna straniera di 31 anni. Protagonista dell’episodio è invece un 43enne albanese residente a Forlì, che è stato poi arrestato dagli agenti della Polizia di Stato con l’accusa di atti persecutori, maltrattamenti, lesioni e minacce. Il fatto era avvenuto il 17 ottobre scorso.

La donna, impaurita, aveva così chiamato il 113 mentre l’uomo, che già in precedenza era stato protagonista di episodi di stalking nei confronti della ex consorte, cercava insistentemente di aprire l’auto. Le Volanti della Squadra Mobile diretta da Claudio Cagnini erano giunte sul posto. Proprio in quel momento il 43enne albanese stava picchiando il fratello della donna, che l’aveva seguita in auto proprio per scongiurare aggressioni. Al controllo, nell’auto del delinquente erano stati trovati anche 3 cacciaviti di grosse dimensioni.

Lo “stalker” era stato quindi tradotto presso la casa circondariale di Forlì a disposizione del giudice. Non era la prima volta che il 43enne si rendeva protagonista di tali episodi: anche per questo il giudice lo aveva condannato nel marzo scorso a 2 anni e 6 mesi di reclusione da scontare agli arresti domiciliari, ospite di un connazionale. La ex moglie e le figlie avevano ovviamente abbandonato la casa coniugale trovando protezione presso la famiglia d’origine della donna.

Ma negli ultimi giorni, l’uomo si era reso protagonista di reiterate violazioni al “divieto di contatti con persone diverse da quelle coabitanti” imposto dal Giudice: in particolare aveva chiamato telefonicamente più volte la figlia minore, manifestando a questa la volontà di uccidere l’ex moglie e suo fratello.

“Tali condotte intimidatorie - si legge in una nota della Questura - sono state considerate fattore di aggravamento della misura in atto e il Giudice che aveva emesso la condanna, ritenuto il grave ed attuale pericolo per l’incolumità delle parti offese, ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero e in data 14 aprile ha revocato gli arresti domiciliari e disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dello straniero, ritenuta l’unica in grado di scongiurare tempestivamente ogni futuro e pericoloso contatto tra l’imputato e le persone offese. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dagli investigatori nel pomeriggio di giovedì scorso con l’accompagnamento alla locale casa circondariale”.

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