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Maltempo e danni / Dovadola

La tempesta di grandine, Pompignoli (Lega) chiede il risarcimento danni. L'assessore Mammi: "Ci sono risorse pubbliche"

Pompignoli ha ribadito la necessità di “attivarsi nella fase di prevenzione, anziché "rincorrere" i danni”

Con un’interrogazione a risposta immediata in aula il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, ha chiesto "se la Regione intenda attivarsi in prima persona e in tutte le sedi istituzionali competenti per risarcire coloro che sono stati colpiti dall’improvvisa e forte ondata di maltempo che si è abbattuta giovedì 7 luglio in tutta la Vallata del Montone, nel forlivese, e nella zona del Rabbi a Predappio, fin su a Premilcuore e nell’alta Val Bidente, causando ingenti danni all’agricoltura, alle abitazioni civili e alle attività produttive del territorio".

"La tempesta - prosegue l'esponente del Carroccio - ha causato ingenti danni all’agricoltura, agli orti privati di moltissime famiglie, alle abitazioni e alle strade e ammaccato le carrozzerie di tutte le auto parcheggiate all’aperto. Tra gli altri, il sindaco del Comune di Dovadola Francesco Tassinari, sollecitato dai propri cittadini sull’urgenza di ricevere aiuti dalla Regione per i danni subiti, ha dichiarato che “proverò a chiedere alla Regione Emilia Romagna lo stato di calamità”".

L’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, in risposta all'interrogazione ha sottolineato che “le grandinate sono un evento assicurabile e ci sono contributi pubblici. Per i risarcimenti, però, serve una deroga del Parlamento e stiamo valutando se esistano le condizioni”. Riguardo ai danni da vento e tempesta e a quelli strutturali, “è stata chiesta una relazione ad Arpae e ai servizi territoriali per poi procedere. Ricordo che c’è un portale dove segnalare i danni. È necessaria la riorganizzazione della gestione del rischio delle imprese agricole. Da 2023, a livello nazionale, ci saranno 300 milioni di euro per fondi mutualistici contro le calamità naturali”.

Pompignoli ha ribadito la necessità di “attivarsi nella fase di prevenzione, anziché "rincorrere" i danni”, “perché ormai questi eventi, per quanto oggettivamente imprevedibili, si stanno ripresentando con una certa continuità di anno in anno”. Pertanto “guardiamo con interesse la proposta del fondo nazionale, ma serve necessariamente iniziare a giocare d'anticipo, anche e soprattutto sfruttando meglio il tanto celebrato Data- Center del Centro meteo di Bologna”, ha concluso Pompignoli.

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