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Cronaca

Proiettili di ghiaccio dal cielo, il mix micidiale responsabile della furiosa grandinata: lo spiega l'esperto

Spiega l'esperto: "I temporali, del tipo multicellulare lineare (tecnicamente Qlcs, Quasi Linear Convective System), sono stati solo localmente intensi, ma in grado di provocare grandinate in qualche caso severe associate a forti raffiche di vento"

Quindici minuti di terrore a Dovadola. Proiettili di ghiaccio anche in Val Bidente e a Premilcuore. Il temporale che giovedì sera ha attraversato il Forlivese ha lasciato alle spalle una lunga scia di danni, in fase di quantificazione. La veloce ondata di maltempo, annunciata anche attraverso un'allerta di Protezione Civile, ha manifestato tutta la sua potenza con un'intensa fulminazione, accumulando lungo il suo cammino energia che è sfociata nell'intensa grandinata che ha colpito parte dell'entroterra.

VIDEO - L'arrivo del temporale con lampi e fulmini

Entra nel dettaglio Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti): "L’attività temporalesca, attivatasi lungo un fronte in evoluzione da nord a sud proveniente dal Veneto, anche se non particolarmente organizzato ma con all’interno alcune celle piuttosto intense, ha interessato la Romagna, specie quella occidentale compresi i rilievi, tra il tardo pomeriggio e la serata. I temporali, del tipo multicellulare lineare (tecnicamente Qlcs, Quasi Linear Convective System), sono stati solo localmente intensi, ma in grado di provocare grandinate in qualche caso severe associate a forti raffiche di vento".

Grandinata in vallata, tanti danni: le foto dei lettori

La genesi

Il tutto, spiega l'esperto meteo, "è stato provocato dal passaggio di un nucleo di aria fredda in quota collegato a un vortice depressionario in evoluzione verso i Balcani che, a causa della presenza di aria calda e umida nei bassi strati, ha incrementato il gradiente termico verticale, di norma il “primo passo” per avere fenomeni temporaleschi. Sempre in quota si è avuto il passaggio sia di una forte corrente a getto da nord-ovest con venti molto intensi, sia l’intrusione di aria secca di provenienza stratosferica, e questi rappresentano due ulteriori ingredienti per l’innesco di temporali localmente severi".

VIDEO - Un fulmine ramificato ripreso in slowmotion

Il contrasto tra correnti

Ma non sono gli unici fattori ad aver originato il forte temporale. Continua Randi: "Al suolo, la chiusura di un blando minimo depressionario sull’Emilia occidentale, ha favorito l’organizzazione di una linea di convergenza tra umide correnti da est di provenienza marittima, e da nord o nord-ovest più secche in discesa dalla Valpadana settentrionale; tale convergenza è stata attiva in particolare sulla Romagna occidentale, dove non a caso si sono sviluppati i fenomeni più intensi all’interno del fronte temporalesco, i quali hanno interessato principalmente il lughese occidentale, il faentino e il forlivese con segnalazione di grandinate di piccole o medie dimensioni ma talora abbondanti. Fenomeni più deboli si sono avuti sulla Romagna orientale".

La fase più intensa

Ma perchè parte della fascia pede-montana è stata così martoriata? Sempre Randi: "La linea temporalesca più intensa, affrontando l’Appennino, ha potuto giovarsi di un’ulteriore spinta verso l’alto a carico delle corrente ascensionali per moti di sollevamento forzato indotti dall’orografia, e non a caso sull’Appennino faentino e forlivese si sono avute grandinate anche severe con chicchi di notevoli dimensioni". La tendenza è per un miglioramento delle condizioni atmosferiche: "Il passaggio instabile si è ora praticamente esaurito ed è sopraggiunta, anche al suolo, aria più fresca che sta riportando le temperature entro la norma. Sabato il tempo sarà più stabile e soleggiato a parte qualche annuvolamento cumuliforme pomeridiano che solo sul settore appenninico potrà produrre isolati e brevi rovesci nel pomeriggio di venerdì". 

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