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Cronaca

Tentato omicidio a Barisano: il figlio resta in carcere, il padre ritorna nella casa dell'aggressione

Per il padre una situazione molto migliore di quando alcuni giorni fa era stato portato all'ospedale Bufalini di Cesena con un codice di massima gravità  a causa di una serie di fendenti scagliati con un coltello

Stefano Tozzi resta in carcere: è quanto ha disposto il gip De Paoli all'esito dell'udienza per la convalida dell'arresto per il reato di tentato omicidio eseguito nei confronti del 51enne che ha rischiato di uccidere il padre con una coltellata alla gola (pm Federica Messina). Nel corso dell'udienza Tozzi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nonostante la richiesta di domiciliari espressa dall'avvocato della difesa, l'avvocato Fabrizio Ragni, che faceva leva anche sul fatto che Tozzi dispone di una casa propria e distante alcuni chilometri dalla casa paterna dove è avvenuto il ferimento, per ora quindi la custodia cautelare sarà mantenuta in carcere. "Faremo istanza di riesame prima di tutto perché la sua condizione psichica non è molto compatibile con un regime carcerario", spiega l'avvocato Ragni. 

Intanto ci sono buone notizia per Sergio Tozzi, il 73enne vittima del tentativo di omicidio da parte del figlio Stefano nella serata di giovedì scorso nella frazione di Barisano. L'anziano è stato dimesso dall'ospedale e domenica ha fatto rientro nella sua abitazione, nella casa colonica presente nell'azienda agricola di famiglia dove è avvenuto il fattaccio. Ci ritorna con una prognosi di 20 giorni, una situazione molto migliore di quando alcuni giorni fa era stato portato all'ospedale Bufalini di Cesena con un codice di massima gravità  a causa di una serie di fendenti scagliati con un coltello, di cui uno alla gola che gli aveva causato una copiosa perdita di sangue.

La violenza è scattata intorno alle 19 di giovedì scorso, all'interno dell'azienda agricola "Tozzi Frutta" di via Zampeschi, dove vive Sergio Tozzi assieme alla compagna e ad altri due figli e relative famiglie. In quel momento i familiari erano presente nello stabile, mentre erano nelle adiacenze anche alcuni operai agricoli intenti alle ultime lavorazioni nel magazzino che è attiguo alla casa colonica. Secondo quanto è stato ricostruito, senza una particolare lite precedente, nel figlio è scattata la furia nei confronti del padre, colpito da 2-3 coltellate, di cui almeno una alla gola. A determinare il tentativo di omicidio sarebbero stati, invece, i cattivi rapporti interpersonali tra padre e figlio, che si erano deteriorati da tempo. Nelle  intenzione dell'aggressore c'era anche quella del suicidio: ad avvalorare questa ipotesi la presenza di una corda annodata in un vicino casolare di famiglia ed appesa ad una trave. Stefano Tozzi vive con la sua compagna a San Pietro in Vincoli, nel Ravennate e risulta una suo accesso recente per motivi psichiatrici all'ospedale di Ravenna. Il disagio psichico lo aveva colpito da qualche tempo.

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