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Cronaca

Forbiciata quasi mortale, sentita la vittima salva per un soffio: il movente resta assurdo

I carabinieri tornano nella casa di via Cavour a Meldola per cercare nuovi indizi e riscontri. Lo hanno fatto sulla scorta dell'audizione della vittima

Antonio De Carolis, il giornalista di 45 anni che ha rischiato di ammazzare il conoscente resta intanto in carcere. Nell'interrogatorio De Carolis, assistito dagli avvocati Silvia Zoli e Carlo Nannini, si è difeso spiegando di aver sferrato quel colpo per difesa e non si darebbe pace per quanto ha fatto. Con quelle forbici, in sostanza, il giornalista 45enne voleva quindi rendere più "convincente" e "pressante" l'ordine perentorio ai due ospiti di andarsene il prima possibile, anche a detta della vittima. Alla protesta dell'altro è scattato il raptus improvviso. Un fendente alla gola che, per pochi millimetri, poteva avere conseguenze gravissime. L'accusa con cui permane la detenzione in carcere è di tentato omicidio. La lite, sfociata in aggressione, si è consumata giovedì pomeriggio nell'abitazione di via Cavour a Meldola, dove il 45enne risiede. 

LA CENA - De Carolis aveva ospitato il 31enne ed una donna già da mercoledì sera. Una cena tra amici, con l'aggiunta di spinelli, secondo la ricostruzione dell'accusa, che si è prolungata fino a tarda nottata. I tre hanno dormito infatti fino al tardo pomeriggio di giovedì. Nella minuziosa perquisizione, i carabinieri non hanno trovato droghe in casa, mentre sulla tavola ancora da sparecchiare erano presenti bottiglie vuote di alcolici, ma non in quantità esagerata.

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