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Cronaca

Terremoto, un anno dopo: commozione ad Amatrice. Ricordate anche le vittime forlivesi

Al parco don Minozzi sono stati suonati 239 rintocchi di campana, il numero dei cuori che si sono spenti quella notte ad Amatrice e Accumoli

239 rintocchi di campane. Tante quante le vittime del devastante terremoto di magnitudo 6.0 Richter che alle 3,36 del 24 agosto dello scorso anno ha sconvolto il Centro Italia. Gli abitanti di Amatrice ed Accumoli hanno camminato in silenzio nella notte tra mercoledì e giovedì, commemorando i morti della catastrofe con una fiaccolata ed una veglia di preghiera celebrata dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili. Al parco don Minozzi sono stati suonati 239 rintocchi di campana, il numero dei cuori che si sono spenti quella notte ad Amatrice e Accumoli. Tra i morti anche i coniugi forlivesi di 70 e 75 anni Bruna Muller e Cesare Marri, che riposano nel campo santo di Meldola. Abitavano in via degli Spalti, nella zona di Ravaldino.

La gente di Amatrice ha ricordato la sciagura non solo leggendo i nomi di chi ha perso la vita sotto le macerie, ma anche le loro storie. Un lungo appello, durato quasi due ore e interrotto più volte dagli applausi e da momenti di profonda commozione. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, nel corso della cerimonia commemorativa, ha quindi scoperto un monumento eretto nel parco don Minozzi in ricordo dei morti, che raffigura l’antica moneta "Fidelis Amatrix". Lo ha realizzato lo scultore Marino Di Prospero scolpendo un blocco di travertino bianco proveniente da una cava di Acquasanta Terme.

Morti nel terremoto, il triste addio (Foto A. Salieri)

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