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Cronaca

Cosa fare in caso di terremoto? Pronto il piano di Protezione Civile

Mercoledì al Centro Unificato di Protezione Civile di via Cadore si è tenuta la riunione del Comitato provinciale di Protezione civile, che è stata l'occasione per un simbolico "passaggio di consegne" tra i due direttori

Un saluto al direttore uscente dell’Agenzie regionale della Protezione civile Demetrio Egidi e un benvenuto al direttore di recente entrato in carica Maurizio Mainetti: mercoledì al Centro Unificato di Protezione Civile di via Cadore si è tenuta la riunione del Comitato provinciale di Protezione civile, che è stata l’occasione per un simbolico “passaggio di consegne” tra i due direttori anche per la Protezione civile di Forlì-Cesena. All’ordine del giorno del Comitato vi è stata la presentazione del Piano di previsione e prevenzione del rischio sismico. Presente anche l’assessore regionale alla Sicurezza territoriale Paola Gazzolo.

L'incontro al Centro Unificato di Protezione Civile


 
Illustra i contenuti del piano il vice-presidente, con delega alla Protezione civile Guglielmo Russo: “Il territorio della provincia di Forlì-Cesena si classificato in zona sismica 2, questo significa che il rischio è qualificato in “medio”. Per far fronte ad un’eventuale emergenza dovuta ad un terremoto di rilevante intensità, gli uffici della Protezione Civile della Provincia di Forlì-Cesena - assieme ad un tavolo tecnico composto da Prefettura, Servizio Tecnico di Bacino Romagna, Agenzia Regionale di Protezione Civile, Servizio Geologico-sismico dei suoli e Vigili del fuoco – hanno redatto il Piano di previsione e prevenzione del rischio sismico. Il documento è stato stilato anche avvalendosi delle importanti esperienze sul campo avute dai tecnici della protezione civile provinciale, negli interventi per il terremoto dell’Abruzzo nel 2009 e in quello dell’Emilia nel 2012. Questo piano rappresenta un perfezionamento della messa in sicurezza del territorio”.
 
Prosegue Russo: “Il piano sul rischio sismico è uno stralcio del Piano di emergenza provinciale di Protezione civile, che dal 2008 è stato integrato con la previsione dei rischi di incendi boschivi, il rischio idrogeologico e il rischio degli impianti industriali. Si tratta di un atto di pianificazione che definisce un’analisi specifica del rischio sismico, rimandando al modello di intervento rapido e coordinato già previsto nel Piano di emergenza per i cosiddetti eventi senza preannuncio. Partendo da un inquadramento territoriale della pericolosità sismica del territorio di Forlì-Cesena, delle situazioni locali di pericolosità e di vulnerabilità degli edifici e dello scenario del danno, il Piano conserva una serie di informazioni fondamentali in caso di emergenza sismica”.
 
Ad esempio viene individuata la viabilità giudicata strategica e le modalità delle telecomunicazioni in emergenza. Inoltre vengono individuati gli edifici e le aree di interesse strategico in caso di evento sismico rilevante (le strutture di protezione civile, le altre strutture operative, le aree di ammassamento soccorritori, le aree di accoglienza e le strutture sanitarie). Vengono individuate le opere infrastrutturali la cui funzionalità assume rilievo durante gli eventi sismici, quali strutture di approvvigionamento di acqua potabile e altre. Attenzione viene posta anche gli edifici che assumono rilevanza in relazione ad un eventuale collasso, quali scuole, chiese, ponti su strade privi di valide vie alternative, dighe, stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante.
 
Al piano sono allegate cartografie e schede specifiche. Obiettivo del Piano è di fornire elementi omogenei per la pianificazione comunale delle emergenze, nonché di supportare con dati conoscitivi i soccorritori in caso di calamità. Uno strumento pronto all’uso, che dà conto anche degli interventi già effettuati per la mitigazione del rischio e per la prevenzione. La mattinata, alla presenza anche dei volontari della Protezione civile provinciale, si è conclusa con la consegna degli attestati ai Comuni della provincia di Forlì-Cesena intervenuti nell’emergenza emiliana, a supporto del Comune di San Felice sul Panaro.
 

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