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Montagna / Santa Sofia

"Tornare alla scienza per pianificare il futuro": a Santa Sofia il summit sulla montagna

In questi nove anni la rete di Oltreterra si è costantemente ampliata divenendo un laboratorio di idee e di pratiche unico a livello nazionale

Torna il laboratorio delle economie sostenibili per la montagna "Oltreterra", il progetto promosso da Slow Food Italia, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Romagna Acque – Società delle Fonti e Legambiente Italia. Al suo nono appuntamento annuale, si concentrerà sui temi della gestione e conservazione dei pascoli e tutela della biodiversità, cambiamento climatico, gestione del bosco come ambiente e risorsa, legni storici come risorsa per il recupero dei beni artistici e architettonici, rigenerazione dei borghi e delle aree interne, ecoturismo, filiere silvopastorali e castanicole.

In questi nove anni la rete di Oltreterra si è costantemente ampliata divenendo un laboratorio di idee e di pratiche unico a livello nazionale, le competenze si sono sommate, gli obbiettivi moltiplicati, nell'ottica di costruire un futuro possibile per la  montagna come nuova frontiera di un vivere sostenibile e di una economia alternativa in armonia fra uomo e ambiente.

Una visione che si è fatta sempre più attuale in un periodo protratto di criticità nazionali e internazionali, dalla pandemia allo spettro attuale della guerra. Un lavoro corale che dalle proposte ha saputo innescare progetti concreti e virtuosi, coinvolgendo enti ed amministrazioni, dal consumo dell'acqua consapevole, a una silvicoltura sostenibile, dal cibo buono, pulito e giusto di una agricoltura di prossimità, al recupero di colture marginali come quella del castagno, alla valorizzazione turistica degli spazi appenninici tanto ricchi di attrattive naturalistiche, paesaggistiche, storiche e culturali.

Il programma

Ogni anno i temi da affrontare a Oltreterra si aggiornano e sempre hanno aperto nuovi fronti di sperimentazione e confronto. Come sempre i lavori si aprono in assemblea plenaria per poi, in particolare nella seconda giornata, suddividersi per tavoli tematici guidati da esperti. “Tornare alla scienza per pianificare il futuro” è il titolo generale scelto quest'anno, per sancire il rapporto indissolubile che esiste fra conoscenza e pratica. Più volte Oltreterra si è infatti soffermata sulla necessità di costruire e mettere al lavoro le adeguate competenze per dare una chance concreta alla montagna del presente e del futuro.

Quest'anno saranno protagonisti pascoli e pastori, emblemi dell'habitat montano, custodi dimenticati della biodiversità. Si parte quindi con una giornata voluta dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna che si aprirà giovedì con la conferenza di presentazione del progetto LIFE ShepForBio, il progetto di ricerca (che si protrarrà fino al 2027) per il recupero e di monitoraggio dello stato di conservazione delle superfici pastorali degradate in Toscana ed in Emilia Romagna.

Praterie e pascoli sono tra gli ambienti più ricchi di biodiversità; la loro conservazione è minacciata dall’abbandono delle attività zootecniche e agricole tradizionali e dall’espansione della vegetazione che ne stanno progressivamente modificando la funzione e fruibilità. Per invertire questa tendenza sono numerose le azioni che si possono mettere in campo, tra cui interventi diretti di conservazione degli habitat e la realizzazione di infrastrutture al servizio delle aziende agricole, per facilitare la loro attività.

Parteciperanno al tavolo i beneficiari del progetto LIFE, tra cui il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, l’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, le Società Dream Italia e Studio Verde, l’Università di Firenze, Euromontana e rappresentanti di Slow Food, allevatori e pastori, veri e propri custodi di questi ambienti ricchi di biodiversità. Si analizzeranno i modelli delle “scuole pastorali” europee, si mettono sul piatto alcune esperienze virtuose in atti sulla montagna italiana.

Il secondo giorno ritorna ad essere luogo di confronto e di discussione sui vari temi strategici per l’economia della montagna Italiana: il bosco e la sua gestione, da un punto di vista ambientale e della filiera pulita del legno, ecoturistico, la rigenerazione dei borghi e delle aree interne attraverso il mantenimento prioritario delle comunità e non solo il recupero degli edifici e delle infrastrutture, le strategie per affrontare il cambiamento climatico, gli accordi di foresta.

Un focus particolare riguarderà lo studio sui “legni storici” e il loro possibile utilizzo nella filiera del restauro dei beni culturali e architettonici. In particolare si analizzeranno la storia, le specificità genetiche e le qualità tecnologiche del legno delle foreste per il recupero del patrimonio rinascimentale fiorentino. Per discuterne venerdì saranno presenti i rappresentanti dei boschi storici di diverse regioni italiane, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Piemonte, Calabria e Friuli-Venezia Giulia.

Un ulteriore spazio verrà dedicato a quel bosco non bosco che per secoli è stata fonte alimentare o per gli abitanti della montagna italiana, ovvero il castagneto. Esattamente un anno fa nasceva ad Oltreterra la rete dei castanicoltori che in questa
edizione porterà il frutto di un anno di lavoro e confronto. Economia montana significa poi anche turismo , l’Italia è infatti tra le prime destinazioni al mondo preferite da chi cerca una vacanza attiva e in questi casi la scelta ricade sulle aree protette perché offrono la possibilità di fare esperienze turistiche che coniugano “green e wellness”.  Si parlerà di come utilizzare in maniera sostenibile, promuovere e difendere, queste vere e proprie “infrastrutture verdi”.

Premio “Testa di Legno 2022”

A conclusione della due giorni, anche quest'anno verrà consegnato, per la quarta volta, il “Premio Testa di Legno” a una personalità che si sia distinta nell'impegno per la salvaguardia e la promozione della montagna, un riconoscimento alla perseveranza di chi per la montagna lotta quotidianamente, anche testardamente, perché sa di essere dalla parte del giusto. La scultura è opera, scolpita significativamente in legno di castagno, dall’artista di Spinello di Santa Sofia Giuseppe Giovannuzzi. Il vincitore verrà svelato al termine della manifestazione.

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